La Conferenza dei servizi ha dato l’ok all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. Partendo da questa notizia, Stefano Gennai e Lorenzo Zambini, rispettivamente segretario e capogruppo del Partito Democratico di Sesto Fiorentino, manifestano i loro dubbi sul Piano strutturale. E’ considerata o no la nuova pista? Questa, in sostanza, la loro domanda. I due, inoltre, si concentrano sull’area dell’Osmannoro.
Lorenzo Zambini: “Con la chiusura della Conferenza dei servizi sulla nuova pista rimango basito su come non sia stata risolta la questione dell’inaccettabile frattura urbanistica che allontana ulteriormente la complessa zona dell’Osmannoro da Sesto, mentre il punto era riavvicinarlo. Inoltre va immediatamente chiarito come si potrà sviluppare il Polo scientifico con la nuova pista. Il sindaco Falchi metta subito in campo la nostra proposta, votata a larga maggioranza nell’ultimo Consiglio comunale, di aprire un tavolo specifico sul Polo scientifico con tutti i soggetti istituzionali interessati dall’area, dall’Università alla Regione“.
Stefano Gennai: “Il sindaco Falchi afferma che l’esito della Conferenza dei servizi sull’aeroporto di Peretola era atteso e che non è stupito di questa conclusione. Noi lo stiamo dicendo da mesi, in tutti i luoghi possibili, che discutere uno strumento come il Piano strutturale, che disegna la città per i prossimi 15 anni, senza considerare l’ipotesi della nuova pista mentre era aperta la Conferenza dei servizi è a dir poco non serio e propagandistico. Come Pd abbiamo fatto tutto un lavoro di ascolto e di elaborazione di osservazioni al Piano strutturale, come per esempio l’iniziativa alla Biblioteca di Doccia nel mese di dicembre. Ora, a fine febbraio, quando discuteremo il Piano dentro ci troviamo la nuova pista o no? L’impatto della nuova pista sul territorio di Sesto è enorme, non si tratta di mettere una striscia di asfalto al posto di una striscia d’erba su una piantina, per Sesto Fiorentino vuol dire riaprire una discussione di merito sul Piano strutturale su temi come mobilità, viabilità, verde pubblico, questioni idrogeologiche, insieme a tutta la città. Riaprire un percorso e coinvolgere nuovamente cittadini, tecnici, categorie economiche, sindacati e associazioni“.