Per altre vie: “Andrà tutto bene!?”. Esser genitori fra timori e difficoltà

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Andrà tutto bene

Ben trovati. Con questo primo articolo diamo avvio al nostro appuntamento settimanale con la psicologia.

La rubrica “Per Altre Vie” si offre come spazio di riflessione, ascolto e confronto a supporto delle criticità che si possono incontrare nella vita quotidiana. Spesso ci sentiamo proprio come dinnanzi a un bivio e non sappiamo quale strada scegliere. Il mio impegno con voi sarà quello di provare a guardare oltre quel bivio per costruire “Altre Vie” che potrebbero essere percorse.

La situazione che stiamo vivendo in queste settimane ci pone difronte a nuove difficoltà.

Il mondo si è fermato e con esso la nostra vita sociale. A questo si unisce il dialogo continuo con le paure evocate da un universo immaginario e reale del tutto inatteso. Stiamo vivendo un vero e proprio trauma e abbiamo bisogno di tempi lunghi per elaborarlo.

Le famiglie sono obbligate a ristrutturare le loro giornate nel tentativo di dare ascolto principalmente ai bisogni dei figli.

Ecco perché oggi parleremo proprio di loro, delle loro esigenze, con qualche piccolo suggerimento che possa essere di aiuto a voi genitori.

I bambini sono ottimisti per natura e sono portati a trascorrere le loro giornate senza eccessive paure. Ma vivendo accanto a noi adulti, spesso, restano coinvolti in dinamiche che non sono alla loro portata.

In questo particolare momento siamo tutti molto preoccupati e confusi. Vorremmo subito risposte, anche per i nostri figli, a volte non trovandole né per noi né per loro. I bambini ci osservano, vivono e assorbono tutti i nostri timori e turbamenti e percepiscono le nostre fragilità. Sono intelligenti ma non hanno gli strumenti adeguati per metabolizzare le nostre ansie, che in loro quindi si amplificano. Probabilmente in queste settimane può esservi capitato di vederli particolarmente turbati o anche di aver notato delle crisi di irrequietezza o di pianto, nuove o estreme, che siete riusciti a contenere con difficoltà.
Molti di loro hanno ben capito che quel “Andrà tutto bene” lo diciamo senza esserne in realtà troppo convinti.

Il fatto è che questa non è un’attesa normale; non siamo in vacanza. Questa attesa è un’attesa collettiva che, in assenza del tempo scolastico, porta mattine e sere, giorni feriali e festivi, ad essere tutti uguali. Il compito di genitore è un compito difficile, sempre, lo è a maggior ragione ora. L’adulto è chiamato a fare l’adulto, ad ascoltare e contenere le emozioni, le proprie e quelle dei figli e a costruire senso e valore alle giornate e alle esperienze.

In questa convivenza prolungata diventa complicato trovare spazi e tempi per noi e spazi e tempi per i nostri figli, senza che gli uni non invadano gli altri.
Ciò che possiamo provare a fare è mantenere l’attenzione su quello che accade, sulle “invasioni” che non riusciamo ad evitare. Dobbiamo impegnarci a leggere nei loro e nei nostri “capricci”, le richieste e i bisogni di attenzione. Dobbiamo rallentare, accogliere la noia, l’apatia, il nervosismo, essere gli uni di supporto agli altri, costruire spazi e tempi dedicati da trascorrere assieme e separatamente.

È indispensabile stabilire regole semplici ma precise che tutti condividano e tutti rispettino. Per i bambini le regole sono un sostegno alle emozioni indispensabile, mettono confini a cui ci si può appoggiare, le regole alleggeriscono le ansie.

Ecco alcuni consigli pratici:

1. L’agire coerente degli adulti favorisce il rispetto delle regole da parte dei bambini
2. La tavola è con-vivio: spegnete la televisione e i cellulari a pranzo e a cena.
3. Questo periodo fuori dall’ordinario non deve prendere la forma di un eterno fine settimana. È importante mantenere la differenza tra i giorni lavorativi, in cui i ritmi sono più organizzati e le attività più strutturate, e il fine settimana, durante il quale invece si può godere di più “libertà”.
4. Durante le giornate lavorative, è importante mantenere gli orari e le abitudini importanti della quotidianità, scandire il tempo con un programma che ripeta un ritmo costante per tutti i giorni (sveglia, colazione, lavarsi e vestirsi, compiti, gioco organizzato, gioco libero, aiutare ad apparecchiare, pranzo, cena…).
5. È utile coinvolgere i bambini nella preparazione del programma, indicando gli orari dei diversi momenti. Ovviamente è bene poi, durante la giornata, rispettare quanto deciso, pur mantenendo una piacevole e giusta dose di elasticità, che ai bambini dovrà sempre essere spiegata.
6. Non c’è bisogno che genitori e figli giochino insieme tutto il giorno, basta un’ora. Il bambino ha anche bisogno dei suoi momenti di gioco autonomo, a volte ha solo il piacere di essere guardato.
7. Tra le attività da distribuire nel corso della giornata, possiamo alternare:
– Attività intellettualmente più impegnative, come i compiti;
– Attività artistiche, come ad esempio disegnare, dipingere, realizzare oggetti in
cartapesta ma anche costruire piccoli orti sul balcone;
– Giochi in cucina: costruire insieme il menù della settimana, provando ad inserire
un cibo nuovo da assaggiare; farsi aiutare nella preparazione dei pasti (es.
pulire alcune verdure o a togliere il guscio alle uova sode);
– Movimento fisico: piccoli esercizi fisici, corsette in giro per la casa. cacce al tesoro..
– Attività di svago: musica, letture animate, giochi da tavolo, gioco simbolico
(“fare finta di”), tv e videogiochi, stabilendone sempre prima i tempi.

Mi raccomando fate attenzione a quanto i bambini stanno su cellulari e tablet, anche se giocano o guardano video su YouTube. Probabilmente loro sono più contenti e silenziosi davanti ad uno schermo che a fare altro ma rischiano di essere sovraccaricati di stimoli, che non fanno bene né a loro né alla convivenza familiare. Chiedetevi sempre se l’attività proposta ai vostri figli risponda davvero ad un loro bisogno o non sia invece la risposta che mette a tacere il conflitto fra le loro richieste di attenzione e le vostre esigenze.
Questa esperienza ci invita a so-stare nei conflitti senza metterli a tacere. Ci chiede di gestire le frustrazioni prendendocene cura, attraverso l’ascolto, il dialogo e la mediazione.

Se questi giorni ti stanno mettendo a dura prova, se hai bisogno di qualche piccolo consiglio per alleggerire e rendere più serene le giornate e il rapporto con i tuoi figli o se vuoi offrire una tua riflessione, la tua esperienza perché possa essere di aiuto a chi ci legge puoi scrivere a [email protected]. Gli articoli saranno pubblicati tutti i mercoledì.

EMANUELA EBOLI

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