Con la firma di questa mattina nel Palazzo Comunale di Sesto Fiorentino, viene siglato anche per la Piana fiorentina il “Patto locale su lavoro e formazione professionale” che si inserisce nell’ambito di quello sottoscritto con la Città Metropolitana ed il Comune di Firenze nei mesi scorsi.
Il Patto attraverso lo scambio di informazioni e conoscenze tra i soggetti firmatari punta a definire i fabbisogni formativi territoriali e attraverso di essi a dare indicazioni affinché la formazione professionale messa in campo da Regione Toscana sia la più aderente possibile alle specifiche esigenze del tessuto economico sociale e produttivo, anche al fine di ridurre il mismatch, il disallineamento, tra domanda e offerta di lavoro.
Vista la complessità e l’eterogeneità del contesto della città metropolitana, con questo accordo si è voluto porre specifica attenzione ad una delle aree industriali più importanti della nostra regione, un contesto, quello della Piana, ricco di imprese caratterizzato dalla produzione manifatturiera (in particolare moda, abbigliamento, pelletteria) che ha mostrato anche in questi mesi una grande capacità di attenuare gli effetti della crisi.
A sottoscrivere l’intesa, oltre alla Regione Toscana, sono i Comuni di Sesto Fiorentino (quale ente capofila), Calenzano, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa e Scandicci, la Città Metropolitana di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze, l’Università degli Studi di Firenze, l’area di ricerca del CNR, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, e le associazioni datoriali: Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, CNA, LegaCoop. Alla Città Metropolitana di Firenze spetterà il ruolo di coordinamento.
L’obiettivo è rilevare le dinamiche del mercato del lavoro locale, i fabbisogni di formazione del territorio, tenere vivo un continuo monitoraggio e individuare azioni per la formazione finalizzata all’inserimento o al reinserimento lavorativo, alle transizioni professionali, al ricambio generazionale nelle imprese e la qualificazione professionale, con un occhio di riguardo alle transizioni green e digitale.
Il coinvolgimento dell’Università di Firenze e del Cnr è strettamente legato ai consolidati rapporti dei due enti con i Comuni del territorio e alla loro attività di formazione e alta formazione, sul fronte dell’adeguamento (upskilling) e della riqualificazione (reskilling) delle competenze, nonché del trasferimento tecnologico e della ricerca.
“Questo protocollo – ha affermato l’assessore al lavoro del Comune di Sesto Fiorentino Jacopo Madau – corona un percorso iniziato da lontano che si traduce un impegno affinché non rimanga solo sulla carta. Il Patto è costruito intorno al nostro territorio, alle sue eccellenze, alle sue specificità, alla sua vocazione manifatturiera. Come ente capofila il nostro impegno è tenerlo vivo, verificarlo nel tempo e favorire l’adesione da parte di nuovi enti e associazioni”.
“Come Regione consideriamo prioritario lo sviluppo a livello territoriale di alleanze formative – ha dichiarato l’assessora a istruzione, formazione, lavoro, Università e ricerca Alessandra Nardini – Le politiche di formazione che come Regione mettiamo in campo sono più efficaci se si fondano sulla rilevazione dei fabbisogni a livello territoriale e sulla raccolta delle informazioni offerte da indagini scientifiche arricchite dalle conoscenze e dalle esperienze sul campo delle parti sociali. Avere un quadro più puntuale e aggiornato ci aiuterà a rendere più aderenti ai bisogni dei territori le azioni che potremo mettere un campo grazie alle importanti risorse che abbiamo a disposizione in questa fase, a partire dalle politiche di formazione da realizzare con le risorse del nuovo settennato dei fondi strutturali europei, del Fondo sociale europeo, ma penso anche al nuovo Patto per il lavoro che abbiamo concertato con la Commissione Regionale Permanente Tripartita, rispetto al quale abbiamo allargato il confronto anche ai territori attraverso appositi tavoli provinciali con le parti sociali locali, e al nuovo Programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL) previsto dal Pnrr, che tiene insieme formazione e politiche attive del lavoro. Da un lato la fase difficilissima che stiamo attraversando, per i motivi che tutti noi ben conosciamo, e dall’altro la straordinarietà delle risorse che avremo a disposizione, richiamano ad un impegno senza precedenti che potremo affrontare con la collaborazione di tutte le parti sociali e di tutte le istituzioni locali. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno lavorato alla stesura di questo Protocollo e che si impegnano, attraverso questo strumento, a portare il loro prezioso contributo”.
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