Pit Piana Fiorentina, ecco come cambia l’agricoltura a nord-ovest di Firenze

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Partecipazione all’incontro sul Pit ‘Piana Fiorentina’, di cui è capofila la Città Metropolitana di Firenze, promosso nei giorni scorsi a Calenzano nel corso della ‘XXIII Mostra Mercato dell’olio extravergine’.

Anche attraverso il Pit si attua il Piano strategico metropolitano della Città Metropolitana. Il progetto che la Metrocittà, in qualità di soggetto capofila, ha coordinato e presentato alla Regione Toscana all’interno del Psr 2014-2020 (Bando Multimisura ‘Progetti Integrati Territoriali’) ha visto l’adesione di 23 soggetti diretti:
13 aziende agricole (3 Calenzano, 1 Campi Bisenzio, 2 Carmignano, 1 Poggio a caiano, 1 Prato, 5 Sesto Fiorentino)
1 soggetto gestore di laghi:
3 organizzazioni professionali (coldiretti, Cia ,unione agricoltori);
6 enti pubblici (CM, unifi DISPAA, consorzio 3 medio valdarno, comune di Prato,di calenzano. Poggio a Caiano).

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli approfondimenti condotti dall’Università sul reticolo idraulico minore e gli interventi del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno che prevedono la riqualificazione di una porzione della cassa di espansione in località Castelletti, a Signa;
la realizzazione di un primo lotto della cassa di espansione di Castelnuovo, vicino a Poggio a Caiano.

Il Pit, per la realizzazione del quale la Regione Toscana ha assegnato circa 3 milioni di euro, è un’opportunità di sviluppo per le aziende agricole e per il territorio. Grazie al Pit una parte della Piana cambierà volto. Con la regimazione, la qualità dell’acqua e la preservazione della biodiversità, si consentirà lo sviluppo delle aziende agricole in quest’area strategica del territorio metropolitano.

Nel Pit sono coinvolti circa 596,30 ettari, pari all’ 8% dell’intera Piana Fiorentina, quasi 120 dei quali ricadenti anche in aree Natura 2000 (individuate a livello Ue come siti di importanza comunitaria, dove devono essere garantiti interventi a tutela della biodiversità).

All’interno del Piano Sviluppo Rurale (Psr 2014-2020) la Regione Toscana aveva previsto l’attivazione dei Progetti Integrati Territoriali “Pit” ovvero progetti che attraverso un’azione organica di soggetti pubblici e privati affrontano a livello locale specifiche criticità ambientali promuovendo il mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole nell’ambito delle seguenti tematiche: suolo e dissesto idrogeologico, gestione e tutela delle risorse idriche, biodiversità, paesaggio, energia.

I Pit consentono l’attivazione, nell’ambito dello stesso progetto, di una molteplicità di sottomisure/operazioni previste nel Piano di sviluppo rurale.
Per ciascun progetto integrato territoriale viene individuato un soggetto capofila. Il numero minimo di soggetti partecipanti è 15, di cui almeno 12 partecipanti diretti. A costoro, particolarmente, era rivolto l’incontro di Calenzano.

I soggetti interessati al Pit sottoscrivono un “Accordo Territoriale” che rappresenta un vero e proprio contratto fra le parti interessate e costituisce un forte impegno reciproco per affrontare le problematiche ambientali individuate.

A marzo è stato approvato, in via definitiva, dalla Città Metropolitana l’Accordo territoriale per la Piana fiorentina, poi sottoscritto da tutti i soggetti, che sancisce un protocollo operativo di tutti soggetti con compiti e ruoli specifici da realizzare nei tempi dettati dalla Regione e i dati relativi di tutti gli interventi progettati.
Per ciascun progetto integrato territoriale dovevano essere raggiunti dei partecipanti minimi, di cui almeno 12 partecipanti diretti in maggioranza aziende agricole attive nella piana fiorentina ovvero nel perimetro del parco agricolo della Piana.

Sono previsti l’ampliamento e il recupero di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità. L’attività svolta nell’ambito del Pit ‘Piana Fiorentina’ concorrerà ad incrementare la protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, ad incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici, a migliorare la gestione delle acque e tutela dei corpi idrici, a conservare e ripristinare gli elementi caratteristici del paesaggio, e salvaguardare e valorizzare la biodiversità.

L’obiettivo atteso più significativo è rappresentato dal mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole, che concorreranno attraverso l’azione progettuale promossa e coordinata dai partner pubblici, alla riqualificazione paesaggistica dei territori interessati oltre a mirare al ripristino della funzionalità degli ambienti agrari e delle zone umide, attraverso la ricostituzione dell’ecosistema.

Città Metropolitana di Firenze

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