Dal 28 novembre i precari del CNR sono in assemblea permanente presso la sede centrale di Roma. L’incontro con la presidente Carrozza, che ha proposto un concorso per soli 90 posti, non ha minimamente soddisfatto le richieste dei circa 4000 ricercatori sottoposti a contratti precari, mal pagati, con pochi diritti e che oggi rischiano di avere come orizzonte solo la scadenza dei contratti stessi.
Dopo i progetti finanziati con il Pnrr, che hanno permesso attivazione molti contratti, ci sarebbe stata la necessità di programmare un piano di stabilizzazione in modo da permettere, tra le altre cose, lo sviluppo e la conclusione di tali progetti. Di questa programmazione non c’è traccia.
Anzi.
Il governo, dopo aver sostenuto per settimane che non c’erano fondi a disposizione, ha partorito un super emendamento fatto talmente male da far sì che emergesse una sovracopertura di 10 milioni di euro.
Inserendosi in queste pieghe della legge di Bilancio le opposizioni (Avs, Pd e M5S) hanno realizzato un emendamento, l’86 bis, che prevede lo stanziamento di fondi per la stabilizzazione derivanti dalle risorse destinate alle modifiche parlamentari: nove milioni per il 2025, 10,5 milioni di euro per il 2026 e infine 12,5 milioni di euro per il 2027.
Si tratta di un provvedimento insufficiente, magari solo un punto di partenza che però dimostra che parlare di ‘ricerca come fondamento dello sviluppo economico del paese’ può non essere un mero esercizio di retorica.
Coerentemente con l’attività dei gruppi parlamentari la segreteria del circolo Sinistra Italiana di Sesto Fiorentino e l’assessore al lavoro, Jacopo Madau hanno incontrato, nella mattinata del 20 dicembre i ricercatori del CNR del Polo Scientifico.
Ad essi va la solidarietà e il sostegno politico di tutta la comunità di Sinistra Italiana di Sesto.
Federico Giuntini – segretario circolo Sinistra Italiana Sesto Fiorentino