Profondo rosso (di nuovo): una riflessione

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Tramonto
Pixabay

La frittata è fatta. Sì, perché di frittata si tratta. Lunedì 29 marzo la Toscana entrerà in zona rossa per restarci, almeno, fino al 6 aprile. Si inaspriscono, dunque, le misure per la nostra regione.

Secondo quanto riportato da repubblica.it, mancano i 102 nuovi casi positivi al Covid-19 rilevati a Prato che non devono essere conteggiati nei numeri di venerdì 26 marzo, ma in quelli di giovedì 25.

Insomma: una figuraccia. La confusione regna sovrana, nelle istituzioni e, di conseguenza, nei cittadini. Bianco, giallo, arancione, rosso: sembra l’arcobaleno. Purtroppo sono i colori di un incubo del quale non vediamo la fine.

E pensare che nella mattinata di giovedì 25 marzo Eugenio Giani dichiarava che la Toscana non rischiava la zona rossa. Con numeri sui contagi così incerti, con uno scenario in continua mutazione, non sarebbe stato meglio rifugiarsi, almeno solo per qualche ora, nel silenzio? Le anticipazioni, come quella rilasciata a Radio 24, a volte si ritorcono contro. Ahi noi è successo proprio questo. La speranza è che, con la zona rossa, i dati sui positivi diminuiscano. Che il lockdown abbia inizio.

STEFANO NICCOLI

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