Prosegue il percorso individuato dall’amministrazione comunale di Calenzano per stabilire le sorgenti dei cattivi odori segnalati dai cittadini di Settimello. Sono stati comunicati al Comune i primi dati di entrambe le centraline posizionate, sia quella mobile di Arpat che quella fissa dell’Università.
Dopo il primo periodo primaverile, dal 7 agosto al 6 ottobre è stata nuovamente posizionata la centralina mobile di Arpat. Sul sito di ARPAT sono disponibili i datirelativi al biossido di azoto NO2 per le campagne già eseguite, mentre i dati relativi al PM 10 e PM 2.5 sono disponibili soltanto per il primo periodo, dal 19 marzo al 6 aprile.
“Da questi primi dati si evince una buona qualità dell’aria – ha commentato l’Assessore all’Ambiente Irene Padovani -, con dati ampiamente al di sotto dei valori minimi. Certo si tratta di un dato parziale, riferito ad un periodo in cui c’erano poche attività aperte e poche auto in transito. Avremo un quadro più chiaro con i prossimi rilievi”.
I valori di biossido di azoto rimangono sempre molto al di sotto dei limiti, mentre il PM10 e PM 2,5 hanno superato i limiti il 29 e 30 marzo, in seguito ad un fenomeno atmosferico di trasporto di sabbie desertiche, con superamenti generalizzati in tutte le stazioni della rete regionale.
“L’Amministrazione intanto continua a portare avanti il percorso – ha concluso l’Assessore Padovani -, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini e rilevando dati quantitativi e qualitativi, attraverso le due centraline, quelle di Arpat e quella dell’Università. Periodicamente ci incontriamo con i tecnici dell’Università per fare il punto sui dati e pianificare gli interventi futuri, con l’obiettivo di ottenere elementi conoscitivi affidabili e scientificamente rigorosi sul PM10 nell’area di Settimello”.
Nell’incontro che si è tenuto all’inizio di ottobre con i Dipartimenti di Fisica e Chimica dell’Università di Firenze sono stati comunicati i dati riguardanti la concentrazione del PM10 del primo periodo della centralina fissa, che è attiva dal 20 giugno e rimarrà posizionata per un anno. I dati di massa per questo primo periodo sono in linea con quelli rilevati nelle varie centraline nell’area metropolitana di Firenze e Prato.
Il progetto dell’Università prevede una caratterizzazione chimica del particolato atmosferico e l’identificazione delle principali fonti di inquinamento, al fine di valutare lo stato di qualità dell’aria. Un’accurata identificazione e quantificazione delle sorgenti emissive e una conoscenza dei processi di trasporto che controllano le concentrazioni atmosferiche di PM10, particolato atmosferico con diametro inferiore a 10 micron – quello che riesce a entrare nelle vie respiratorie -, potrà fornire al Comune gli strumenti più idonei per mirate politiche di mitigazione e risanamento riguardo a questo inquinante.
Il sito di campionamento è stato scelto in accordo col Comune e ARPAT dopo valutazione congiunta di dati ed elementi possibilmente utili per l’identificazione, come per esempio la direzione dei venti dominanti e la posizione favorevole per la gestione della centralina di monitoraggio. In questo modo abbiamo occupato una posizione strategica, tale da non essere influenzata direttamente dai contributi emissivi di una singola sorgente.
Per un’accurata caratterizzazione chimica del particolato atmosferico ed un’affidabile identificazione delle principali fonti di inquinamento, il campionamento deve durare un periodo che copra le diverse situazioni meteorologiche che si hanno nel corso dell’anno, quindi coprire le 4 stagioni.
L’analisi dei campioni raccolti con diverse tecniche chimiche e fisiche permetterà di ricostruire la composizione dell’aerosol, raccolto a giorni alterni sulle 24 ore, in tutti i giorni di campionamento, determinando la concentrazione di oltre 50 specie elementali/chimiche, fra cui quelle di inquinanti maggiormente dannosi per la salute e quelle di importanti traccianti delle diverse sorgenti del particolato. La misura di alcuni composti con più tecniche analitiche permetterà di ottenere un buon controllo sulla qualità dei dati ottenuti.
L’elaborazione dei dati della concentrazione degli elementi/composti misurati tramite opportuni metodi statistici infine, permetterà di identificare le principali sorgenti del PM10 e di quantificarne il contributo lungo l’intero arco annuale.
Si ricorda che per segnalare i cattivi odori si può inviare un’email a [email protected].
Comune di Calenzano