Quercioli: “Non ha senso restare in Consiglio comunale. I campigiani mi considerino morta”

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Duro, durissimo il post pubblicato su Facebook da Maria Serena Quercioli, ex candidata sindaco di Campi Bisenzio per il centrodestra, all’indomani della sconfitta al ballottaggio con Emiliano Fossi:

Due i risultati positivi in queste elezioni: il ballottaggio che Campi non aveva mai sperimentato e la visita del ministro dell’Interno Salvini. Tutto il resto a livello personale (non parlo a nome della coalizione) è un risultato a dir poco fallimentare.

L’impegno in 6 mesi è stato tanto, impagabile: un programma di 110 pagine, assemblee, incontri con i cittadini o realtà associative. Alcuni tristi episodi hanno animato la campagna elettorale (dalla vernice rosa alle scritte), a testimonianza di quanto il troppo impegno non fosse gradito.

Con oggi si chiude per sempre un’esperienza che porterò nel cuore: è stata arricchimento, conoscenza e utilità anche professionale. Un grazie ai 6195 votanti, grazie alle 4 liste con i 96 candidati che hanno percorso questo viaggio insieme a me; grazie ai vertici di Forza Italia (Stefano Mugnai, Paolo Giovannini, Elisa Lotti), Fratelli d’Italia (Claudio Gemelli e Massimiliano Zetti), Lega (Alessandro Scipioni, Filippo La Grassa) che hanno appoggiato la mia candidatura. Un ringraziamento particolare va a chi si è speso in maniera straordinaria: Paolo Gandola. Dopo 5 anni di lungo e duro lavoro in consiglio comunale, Paolo ha fatto un passo indietro credendo nella mia candidatura, ed è stato il braccio destro più importante in questa maratona elettorale: senza di lui l’organizzazione e la gestione di tante iniziative non sarebbero andate in porto. Data la sua giovane età, la preparazione, la competenza e la serietà spero vivamente per lui si possano aprire altre opportunità. Paolo merita un futuro da politico, non certo a Campi. Grazie anche a Francesco Amistà per la collaborazione di questi mesi.

Per il resto non condivido i “complimenti” consolatori postati in queste ore sui social. Ringrazio per la fiducia, soprattutto da chi mi conosce da una vita, ma a chi perde le elezioni non gli si può dire “bravo”: scusate, è una presa di giro.
Se eri bravo non perdevi le elezioni. Per Campi avevo un progetto che non è stato apprezzato dagli elettori, ciò significa che non è stato apprezzato e considerato il mio impegno. Pertanto, i cittadini di Campi Bisenzio non hanno bisogno di me e non ha alcun senso restare in consiglio comunale. Se la città voleva un’alternanza politica, questa era l’occasione.

L’opposizione non può creare niente, non sarà mai la “voce” istituzionale dei 6195 votanti, né potrà essere parte attiva della vita politica cittadina. Chi ha vinto governa. Punto. Ad “ascoltare” gli elettori ci saranno comunque i consiglieri di opposizione di Lega, Forza Italia e Liberi di Cambiare (Giovanni Brandino subentra al mio posto) ai quali auguro buon lavoro!

Tornerò alla mia professione (ieri sera la prima telefonata è stata della redazione de La Nazione di Prato e non è un caso…) e coltiverò le poche vere amicizie (e loro sanno chi sono) rimaste sul territorio campigiano. Chiedo, gentilmente, a tutti gli altri cittadini di Campi: dimenticate il mio nome, la mia faccia; fate conto che sono morta e sepolta in un cimitero. Campi, città dell’ipocrisia, ha finalmente il sindaco che merita: buona vita a tutti!“.

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