Racconti sestesi, rispondiamo ai lettori

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Sesto com'era

Alcuni lettori ci scrivono per chiarimenti circa articoli apparsi sulla nostra rubrica “Racconti Sestesi”.

Soddisfatti per l’interesse suscitato, approfittiamo dell’occasione per sottolineare come si tratti di una rubrica che si pone come obiettivo la riflessione sulle nostre radici. I brevi racconti non hanno la velleità di ricostruzioni storiche scientificamente validate, ma rappresentano un modesto contributo alla ricerca e alla memoria del passato così necessaria per sapere chi siamo oggi come individui e come comunità.

Veniamo al dunque: un lettore ci chiede informazioni sul monumento al Marchese Carlo Ginori di cui abbiamo parlato nell’articolo 23 luglio 1881 – Delibera per la realizzazione di piazza Ginori

Da un articolo di Federica Tiripelli pubblicato sul sito ilcasseroperlascultura.it, apprendiamo che Odo Franceschi, autore della statua, era nato a Sesto Fiorentino il 16 novembre 1879. Dopo aver studiato presso la Scuola d’Arte di Sesto e l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, lavorò nello studio artistico della Manifattura Ginori prima di diventare comproprietario della S.A.C (insieme all’ex sindaco Pilade Biondi) e professore nelle stesse scuole dove aveva studiato. Negli anni ’20 fu autore di numerosii Monumenti ai caduti fra cui quello di piazza Vittorio Veneto (1925). Qualche anno più tardi realizzò per la comunità sestese anche il monumento a Carlo Ginori.

Questa la testimonianza di Vinicio Tarli, riportata su Piazza Ginori – La storia, il progetto il libro che il comune di Sesto Fiorentino ha redatto nel 1999 in occasione del rifacimento della piazza.

“In occasione del bicentenario della fondazione della Manifattura di Doccia fu costruito e inaugurato il monumento a Carlo Ginori, artefice dell’importante manifattura della porcellana. Il monumento in bronzo, opera del concittadino Odo Franceschi riproduceva un busto in masso bastardo di Gasparo Bruschi”.

La foto apparsa nell’articolo mostra un picchetto di vigili del Corpo Antincendio di Doccia che rende onore al celebre “sestese” sotto gli occhi dei balilla e si trova nel libro già menzionato.

Un altro lettore ci chiede invece lumi sul pozzo nero di Castello

La notizia è tratta dal libro Storia di un territorio – Sesto Fiorentino (1860 1980) che a sua volta riporta la seguente nota bibliografica: ASF, Prefettura di Firenze 1865-1952, Affari Ordinari, 1891, Sesto, n. 2522. 8-4-1891 (estratto dal protocollo delle deliberazioni della Giunta del 9 marzo 1891). La prefettura approva visti gli art. 32 e 33 della Legge di P.S. n.6144 del 1889.

La foto apparsa insieme all’articolo, come tante riportate nella rubrica “Racconti sestesi” è ripresa dalla Pagina Facebook “Sesto Fiorentino com’era – foto ed altro”, (approfitto per ringraziare gli amministratori), e non ha niente a che vedere con il pozzo nero. Si tratta di una vecchia foto di Castello che non ha la presunzione di inquadrare il luogo dove era posto il pozzo nero. Luogo che nonostante le ricerche ci rimane ignoto. Purtroppo non è facile avere testimonianze, fotografiche e no, di eventi così lontani nel tempo.

Approfittiamo anzi dell’occasione per invitare coloro che dispongono di informazioni più dettagliate su questo o altri avvenimenti a contattarci al 339-6655236 o al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].

La memoria storica più è dettagliata e meglio è.

 

 

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