Le nostre città sono a misura di disabile? Vorremmo tanto poter dire di sì, ma le evidenze purtroppo sono altre. Lo sanno bene tutti quelli che sono costretti a muoversi su una carrozzina, ma anche gli anziani con problemi di deambulazione. Non sappiamo dire se Sesto Fiorentino sia messa meglio o peggio di altre città italiane ed europee, di sicuro anche nel nostro Comune sono tanti i problemi con cui le persone invalide si devono confrontare.
L’otto gennaio scorso tuttosesto.net ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una foto con la seguente scritta: “Disabile davanti all’ascensore inutilizzabile della stazione di Sesto. Siamo al binario 4, ma il treno passa dal 3. Lui ce l’ha fatta perché era accompagnato da due adulti, ma gli altri?“.
Disabile davanti all'ascensore inutilizzabile della stazione di Sesto. Siamo al binario 4, ma il treno passa dal 3.Lui ce l'ha fatta perché era accompagnato da due adulti, ma gli altri?
Publié par TuttoSesto sur dimanche 7 Janvier 2018
I commenti non si sono fatti attendere. Compreso quello del sindaco Lorenzo Falchi che, rispondendo ad un utente, ha dichiarato che il Comune si farà carico del contratto di manutenzione degli ascensori della stazione di Sesto (LEGGI QUI).
Il riscontro mediatico ha indotto un nostro lettore, che preferisce restare anonimo, ad invitarci ad un incontro presso il sottopasso della ferrovia tra via del Casato e via Mario Lazzerini. Si tratta di una zona di passaggio tra il sud e il nord della città, strategica per molte persone che abitano nelle vicinanze. Nessuna complicazione per le persone senza problemi motori. Di problemi, invece, ce ne sono, eccome, per i disabili. Ma andiamo con ordine seguendo il racconto del nostro lettore.
Osservate la foto in evidenza. Prima dell’ingresso del sottopasso (lato sud) c’è uno scivolo. Peccato, però, che ai suoi lati non ci sia il corrimano. Per gli invalidi, che siano in carrozzina o no, non è certo il modo migliore per scendere o salire.
Andiamo oltre. Una volta superato il corridoio, si arriva alle scale che potete vedere nella foto sottostante. Per le persone in carrozzina è un ostacolo insormontabile. Il corrimano questa volta è presente e potrebbe essere di aiuto almeno per gli anziani, ma si ferma a metà della rampa. Una beffa.
Continuiamo la passeggiata ed entriamo nei giardini de La Ragnaia. L’asfalto è in condizioni disastrate e non da ora. Ci sono sassolini, buche e “fratture” nella pavimentazione. Altri fattori, questi, di rischio per i disabili.
Accanto c’è l’area per cani. Il cancellino d’ingresso è quello grigio. Dalla parte del parcheggio di via Settembrini e in via Ruffini il marciapiede non ha abbassamenti. Per gli inabili in carrozzina con un cane è impossibile entrare nell’area o procedere per via del Casato.
“Ho mandato varie mail al sindaco Lorenzo Falchi e all’assessore ai lavori pubblici Diana Kapo, Vediamo se l’Amministrazione farà qualcosa“, ci dice il lettore.
Concludiamo dando una sguardo alla legge. Premettendo che non possiamo entrare nel dettaglio normativo perché non è questa la sede, scriviamo che esistono i PEBA (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), disciplinati, in ambito nazionale, dalle leggi 41/1986 e 104/1992. A livello regionale, invece, il principale riferimento ai PEBA è la legge numero 47 del 1991 che impone ai Comuni di predisporre “Programmi operativi d’intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Nella legge viene precisato anche che per finanziare programmi e relativi interventi, i Comuni debbano destinare il 10% dei proventi annuali derivanti dai Permessi di costruire e dalle SCIA, dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia e dalle sanzioni amministrative pecuniarie derivanti da inosservanza di norme relative al diritto di libero accesso in spazi pubblici riservati ai portatori di handicap motori e sensoriali (art. 9 comma 6).
STEFANO NICCOLI