Rifondazione Comunista Firenze: ” A Sesto c’è il rischio di correre da soli”

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In tarda mattinata abbiamo pubblicato il comunicato di Rifondazione Comunista di Sesto Fiorentino (LEGGI QUI). Vi proponiamo adesso quello di Rifondazione Comunista, federazione di Firenze.

La Segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista della Federazione di Firenze ha partecipato convintamente a tutti i processi unitari costruiti nel nostro territorio ed alternativi al centrosinistra. Le consultazioni interne tenute alla fine del 2015 dimostrano che all’interno della nostra organizzazione esiste un dibattito reale, tra decine e decine di militanti rimasti attivi in questi lunghi anni di sconfitte e frammentazione. L’esito dei referendum su acqua pubblica e nucleare, Firenze riparte a sinistra e Sì – Toscana a sinistra rappresentano quei percorsi comuni a cui ci richiamiamo nelle assemblee territoriali che promuoviamo.

Il referendum sulle trivellazioni, la campagna per il no alla “deforma costituzionale” (trasformata da Renzi in un quesito sull’operato del Governo), la lotta alla ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, la difesa del sistema sanitario (nazionale e regionale): sono solo alcuni esempi di terreno politico in cui portare avanti un comune impegno. L’appuntamento nazionale di Cosmopolitica ed il percorso di Sinistra Italiana, a cui non partecipiamo (così come Possibile e l’Altra Europa), rappresentano un rischio per l’unità della sinistra. Pensiamo sia legittimo che profili politici diversi si organizzino in forme distinte. Rifondazione è convinta della necessità di avere le comuniste ed i comunisti organizzati in un proprio partito, quindi è giusto che chi non condivide la nostra analisi della società si strutturi autonomamente. Questo non deve però portare nessuno ad illusioni di autosufficienza, in una società sempre più vulnerabile alla barbarie del capitalismo (razzismo, guerra, omofobia, attacco alle regole democratiche).

Il disastro politico che si profila nelle amministrative di Milano ci parla di un’inadeguatezza della nostra comune proposta politica e a livello territoriale vorremmo che si riaprisse un confronto aperto, trasparente e di contenuti. Non esistono scorciatoie, però non possiamo più permetterci di danneggiare la credibilità delle nostre pratiche, sia nei confronti delle persone che ci danno credito, sia rispetto a chi non ha più fiducia e a cui comunque ci rivolgiamo (per noi sono le classi sociali di riferimento). Credo possiate riconoscerci la correttezza rispetto alle modalità con cui ci siamo sempre rivolti a tutti voi e vorremmo, con questa lettera pubblica, che ci fosse modo di tornare a confrontarci il prima possibile, senza innescare un meccanismo autolesivo, accettando che all’ordine del giorno non c’è lo scioglimento delle organizzazioni esistenti (il percorso di Sinistra Italiana, Possibile, Rifondazione Comunista, l’Altra Europa e tutte le altre realtà che non hanno aderito alla fase costituente lanciata a febbraio).

Nella nostra provincia il 2016 sarà un anno elettorale solo per il Comune di Sesto Fiorentino, realtà importante dove si offre l’occasione di governare in alternativa alle destre e al Partito Democratico. Il nostro partito si è messo a disposizione per produrre miglioramenti concreti nella società, anche discutendo al proprio interno: ci risulta però che esista il rischio di correre divisi, seppure tutti fuori dal centrosinistra. Sarebbe una ripetizione della misera figura che stiamo facendo a Milano, come sinistra. Rifondazione rilancia il proprio partito, ma vorremmo che questo non fosse in contraddizione con i percorsi comuni, soprattutto nei territori che abbiamo rivendicato dover essere al centro dei processi politici. Troviamo insieme il modo e non regaliamo il Paese agli interessi che appoggiano Renzi, lasciando l’opposizione in mano alle destre. Speriamo in una risposta positiva e in un appuntamento comune da tenere in primavera”.

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