Lunedì 24 febbraio sciopero (intera giornata) di lavoratrici e lavoratori Ikea (la multinazionale svedese del mobile che, grazie alla professionalità delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, ha visto raddoppiare a livello nazionale il suo fatturato nell’ultimo periodo) di Sesto Fiorentino (in corso un presidio fino alle 13 davanti all’ingresso del negozio).
L’iniziativa fa parte della mobilitazione in tutta Italia indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil, che hanno deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale (è in campo un pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale).
Spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil: “Nonostante Ikea si presenti come un gruppo democratico e inclusivo, non rispetta i suoi stessi principi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, infatti, l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le spalle ai propri dipendenti. Queste alcune delle richieste inaccettabili dell’azienda: mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della ‘malattia statistica’, obbligatorietà del lavoro festivo”.
Aggiungono i sindacati: “In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi”.
“È chiaro che – concludono le organizzazioni sindacali –, se l’azienda non tornerà sui suoi passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei diritti di tutti i dipendenti Ikea, affinché si raggiunga un’intesa dignitosa per gli stessi”.