Scontro tra Comune Calenzano e Teatro delle Donne. Padovani: “Perché l’amministrazione viene accusata?”

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Teatro Manzoni
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Se non è uno scontro, poco ci manca. Si fanno sempre più tesi i rapporti tra l’amministrazione di Calenzano e il Teatro delle Donne, gestore del Teatro Comunale Manzoni.

Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro. Pochi giorni fa i vertici del Teatro delle Donne, Centro di Drammaturgia da quasi trent’anni, hanno accusato il Comune di non voler concedere un’ulteriore proroga dell’affidamento in gestione della struttura in scadenza il 31 dicembre 2020. Secondo i dipendenti il rinvio permetterebbe loro di salvare i contributi già assegnati dalla Regione Toscana.

Dal canto suo l’amministrazione ha “risposto” pubblicando, martedì 3 novembre sul sistema regionale toscano, un bando (scadenza: 16 dicembre) per la gestione del Teatro Manzoni, valido tre anni, rinnovabili per altri tre.

“Lo stop alla gestione attuale non vuol dire fermare l’attività teatrale – ha detto il sindaco Riccardo Prestini nel corso di una conferenza stampa online -. In concomitanza con un periodo così difficile, è essenziale individuare una gestione che rilanci l’attività teatrale e culturale, in modo da far crescere gli spazi culturali a Calenzano. L’amministrazione comunale intende individuare delle risorse per l’ambito culturale, considerato non un costo, ma un fattore di crescita della comunità. Il bando è un’ulteriore opportunità. Alla luce dell’emergenza Covid, dobbiamo trovare nuovi modi di coinvolgere la comunità. Spero che vi partecipi anche l’attuale gestore. La gara è aperta, vinca il migliore”.

L’assessore alla cultura Irene Padovani ha spiegato alcuni dei criteri contenuti nel bando: “Riteniamo di aver svolto un ottimo lavoro nel stilare l’atto che consolida ciò che l’istituzione teatrale ha sempre fatto sul nostro territorio.

Chiederemo:
– un progetto di promozione e valorizzazione dell’attività teatrale, specificando le tipologie di teatro e il numero degli spettacoli;
– formazione di giovani artisti;

– apertura a linguaggi innovativi; 
– esperienza maturata nella produzione di spettacoli e nell’organizzazione di stagioni teatrali; 
– attività e collaborazione con le scuole di Calenzano;
– formazione, didattica, corsi e laboratori per adulti, ragazzi e bambini;
– collaborazione con le realtà culturali, quindi: biblioteca, servizio culturale, Museo del Figurino Storico;
– collaborazione con le realtà associative e culturali calenzanesi, metropolitane, regionali e nazionali“.

Irene Padovani ha ripercorso poi i fatti degli ultimi mesi: “Il Teatro delle Donne aveva il comodato per la gestione del teatro comunale in scadenza il 31 agosto 2020. Se non ci fosse stata l’emergenza Coronavirus, in primavera gli uffici comunali avrebbero lavorato al bando. Anzi, ci stavano già lavorando. Il bando sarebbe dovuto uscire in primavera-estate, ma a causa della pandemia abbiamo dovuto precedenza agli aspetti sanitari.

Il Teatro delle Donne ha chiesto all’amministrazione comunale una proroga per recuperare in autunno e fino al 31 dicembre 2020 le attività non svolte da marzo a giugno. Abbiamo concesso il rinvio. Siamo sempre stati chiari su un punto: il bando sarebbe stato pubblicato proprio in autunno. Non abbiamo ricevuto richieste di altre proroghe. 

L’attuale gestione afferma che perderà un finanziamento regionale. Mi chiedo: se il contributo è stato richiesto, probabilmente è stata dichiarata una cosa falsa, cioè che nel 2021 qualcuno avrebbe avuto una sede non prevista dato che il comodato sarebbe scaduto il 31 agosto 2020. Non capisco di cosa l’amministrazione venga accusata.

In questi anni abbiamo sostenuto il teatro non solo da un punto di vista morale, ma anche economico, mantenendo o aumentando i contributi, perché crediamo nella formazione culturale dei cittadini. Il Comune di Calenzano è stato tra i pochi ad organizzare eventi nel corso dell’estate. Il bando è un valore aggiunto perché continuiamo a sostenere il teatro e, in generale, la cultura“.

STEFANO NICCOLI

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