Scritta contro Salvini, Lega: “Gesto criminale molto grave”

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Spara a Salvini“. Questo il testo della scritta apparsa in via Cafiero a Sesto Fiorentino. A darne notizia è stata Susanna Ceccardi, commissario della Lega in Toscana. Si esprimono così Daniela Pancani, responsabile della Lega Sesto, e Filippo La Grassa, coordinatore della Lega Piana Fiorentina

Nella giornata odierna alcuni residenti del Comune di Sesto Fiorentino (che ringraziamo a nome della Lega) ci hanno contattato per segnalarci la presenta di una scritta ignobile in un muro di Via Cafiero in cui veniva riportata la frase ‘Spara a Salvini’.

Riteniamo tale gesto criminale molto grave nei confronti del nostro ministro, il quale merita il massimo rispetto, principalmente come uomo e come esponente delle istituzioni.

È inammissibile che vengano scritte frasi di istigazione alla violenza di questo tipo, forse nel tentativo di strumentalizzare un cospicuo lavoro che il nostro governo ha voluto fortemente, in particolare la Lega in merito alla Pdl C.274 “Modifica al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa e di aggravamento delle pene per i reati di furto in abitazione e furto con scasso”.

In particolare l’Art. 52 del codice penale che recita: “sussiste sempre il rapporto di proporzione” tra offesa e difesa e che riconosce la legittima difesa anche di fronte alla semplice “minaccia dell’uso di armi”.

Riteniamo molto grave stravolgere un provvedimento così importante che finalmente riconosce valore alla vittima, in una legislazione che di fatto fino a poco prima del provvedimento si mostrava troppo a favore del carnefice.

Sarebbe importante che la persona che ha scritto una frase così grave di istigazione all’omicidio (perché di questo si tratta) nei confronti del nostro Ministro (verso il quale esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza affettiva), conoscesse tutte le famiglie che in Italia si sono trovate vittime proprio per non aver potuto difendersi e che hanno perso i loro cari, subendo interminabili processi e compromissione del funzionamento psicologico, sociale e lavorativo a causa del danno subito.

La legittima difesa è finalmente una riforma di uno stato di diritto che restituisce l’attenzione non più a Caino ma ad Abele, da troppo tempo dimenticata dalle stesse istituzioni.

Ci attendiamo che il Sindaco Lorenzo Falchi si esprima su questa vicenda mostrando vicinanza al nostro Ministro e condanni severamente il gesto“.

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