La festa della comunità dei lettori di Unicoop Firenze fa tappa a Sesto Fiorentino. Appuntamento venerdì 11 ottobre alle 18 alla libreria Rinascita di Sesto Fiorentino con la presentazione di Stelle di Lampedusa.
L’esperienza delle Bibliocoop, la formula di Unicoop Firenze che porta i libri nei supermercati e nei negozi e ci ha costruito intorno un gruppo di volontari della cultura, ad ottobre 2019 organizza un calendario di appuntamenti per incontrare i lettori e presentarsi.
A Sesto Fiorentino il protagonista dell’open day di Bibliocoop sarà Pietro Bartolo, medico a Lampedusa ed europarlamentare, che presenterà il libro Stelle di Lampedusa, un volume a metà strada tra un romanzo di formazione e un documentario, che permette al lettore di scoprire in prima persona che cosa c’è davvero dall’altra parte dell’”allarme immigrazione” e quanto sia importante essere testimoni. “Perché, alla fine, l’unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest’epoca è quello dell’incomprensione e della stupidità” scrive Bartolo.
Prima della partecipazione all’evento del calendario della Festa delle Bibliocoop (info: www.coopfirenze.it/bibliocoop) a Pietro Bartolo verrà conferita la tessera onoraria di Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati). La consegna avverrà alle 17 al Comune di Sesto Fiorentino alla presenza di Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, Alessio Ducci, presidente ANED Firenze e Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze. Il rapporto fra Bartolo ed ANED nasce infatti in occasione del supporto del medico di Lampedusa alla raccolta fondi Conserva la Memoria promossa da Unicoop Firenze per contribuire al restauro del Memoriale Italiano di Auschwitz, oggi visitabile a Firenze. La tessera onoraria Aned verrà conferita a Bartolo per il suo impegno umanitario e perché, come recita il Talmud, “Chi salva una vita, salva il mondo intero”.
Come si legge su amazon.it:
“Quando Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, vide Anila per la prima volta rimase di sasso. Quella bambina non avrà avuto più di dieci anni. Che cosa ci faceva una creatura così piccola, da sola, in una nave piena di naufraghi disperati? Di solito, ragionò, i bambini di quell’età arrivano qui in Italia accompagnati dai genitori, o da un amico di famiglia o da qualche altro adulto conosciuto lungo il viaggio. Allo stupore di quel primo istante seguì una certezza: l’arrivo a Lampedusa per Anila non era la fine di un lungo viaggio ma solo una tappa intermedia, un nuovo punto di partenza verso il suo vero obiettivo, trovare la mamma «da qualche parte in Europa» e salvarla. Da tutto. Dalla prostituzione, dal vudù africano che la teneva in scacco, dalla non meno malefica burocrazia occidentale, ma soprattutto dai suoi stessi sensi di colpa. Pietro Bartolo accetta di accompagnare Anila lungo questo suo nuovo percorso. E, attraverso i suoi occhi neri e profondissimi, si proietta dentro l’interminabile incubo dei tanti migranti bambini che negli anni sono arrivati – da soli – sulle coste italiane: la miseria di Agades, la traversata del deserto, gli orrori delle carceri libiche, il terrore del naufragio nelle acque gelide di un Mediterraneo invernale e ostile. A metà strada esatta tra un romanzo di formazione e un documentario, queste pagine ci permettono di toccare con mano, di scoprire in prima persona che cosa c’è davvero dall’altra parte dell’«allarme immigrazione», quello che troviamo rilanciato negli slogan più beceri di questo medioevo permanente in cui la politica ci ha catapultati. Un libro per capire l’importanza di essere testimoni. Perché, alla fine, l’unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest’epoca è quello dell’incomprensione e della stupidità“.