All’ultimo Consiglio comunale dello scorso 30 giugno si è finalmente arrivati all’approvazione del bilancio previsionale, nell’ultimo giorno utile grazie alla deroga disposta dal governo all’ultimo tuffo, che ha evitato che il nostro Comune andasse all’esercizio provvisorio.
Checché ne abbiano detto Sindaco e maggioranza nel dibattito durante il Consiglio, non siamo certamente ad una situazione che possa definirsi “normale”: testimonia oggettivamente una difficoltà di gestione di fasi fondamentali da parte di questa Amministrazione. È accaduto anche per il Piano Operativo Comunale, le cui controdeduzioni saranno portate al prossimo consiglio, un anno e mezzo dopo l’adozione.
Di questo andamento della gestione amministrativa abbiamo più volte espresso forte preoccupazione.
Approvare un bilancio di previsione dopo sei mesi dalla sua naturale scadenza al 31 dicembre dell’anno precedente, vuol dire dimezzare il tempo a disposizione per l’esecuzione dell’ambizioso programma di investimenti che l’Amministrazione vara ogni anno. Il che non aiuta certo a facilitarne l’attuazione: ogni anno in sede di bilancio consuntivo dobbiamo registrare l’enorme scarto fra quanto programmato e quanto realizzato, che si attesta di solito fra un quarto ed un quinto delle previsioni, determinando di volta in volta lo scivolamento delle voci più importanti all’anno successivo.
Importanti progetti che caratterizzano il programma di questa Amministrazione sono fermi o procedono a rilento. Ci sono sicuramente difficoltà oggettive ma non è certamente di aiuto un approccio che tende a voler portare avanti una mole enorme di interventi, senza alcuna selezione di priorità e senza concluderne uno.
Da quel che vediamo ad oggi, ad oltre tre anni dall’inizio del mandato, di lavori effettivamente conclusi c’è solo qualche pezzo di pista ciclabile che era già stata programmata ed avviata dalla Amministrazione precedente. Nonché un consistente abbattimento di alberature parzialmente compensate per adesso dalla piantumazione di essenze in molti casi essiccate subito, comunque di una dimensione tale che occorreranno almeno trent’anni prima che possano fare un po’ d’ombra. Il resto sono opere per adesso rimaste a mezzo o da concludere, o addirittura ferme al palo dopo essere state appaltate.
Nessuno disconosce le difficoltà oggettive che la fase della pandemia ha portato con sé. Negare tuttavia che esistano difficoltà di operatività della macchina amministrativa comunale ci pare francamente ipocrita e non aiuta a migliorarne l’operatività.
I numerosi pensionamenti e richieste di trasferimento, combinati con le difficoltà di rimpiazzo dei posti vacanti, anche in posizioni di grande responsabilità, hanno sicuramente inciso sull’efficacia dell’azione amministrativa. Un fuggi fuggi in parte da attribuirsi anche ad una gestione amministrativa accentratrice ed imprevidente, giacché sono state rimosse da tempo tutti i vincoli e le limitazioni sulle assunzioni negli enti locali.
Durante il dibattito Sindaco e maggioranza hanno rivendicato il fatto che non si è aumentata la pressione fiscale e tariffaria, ma questo di per sé non può considerarsi sufficiente, se i servizi resi al cittadino sono inadeguati e insufficienti.
Ad esempio il grado di cura del territorio, di manutenzione delle aree verdi, delle alberature, delle strade e dei parcheggi ha subito durante questo mandato amministrativo un drastico peggioramento.
Girando il territorio con assemblee ed incontri con i cittadini questo stato di incuria ed abbandono ci vengono continuamente segnalati. Così come ci viene costantemente rimarcata la “distanza” di questa Amministrazione dai cittadini, la scarsa capacità di dialogo e di ascolto.
Le vicende della rigenerazione urbana degli alloggi ERP di Viale del Pino sono paradigmatici del modo con cui questa Amministrazione e questa maggioranza ha governato e governa il nostro comune, in cui le istanze che vengono dai cittadini non vengono nemmeno lontanamente prese in considerazione.
Da parte della rappresentanza di Sinistra per Calenzano in Consiglio c’è sempre stata la disponibilità al confronto costruttivo, la volontà di mettersi a disposizione per il bene di Calenzano. Quello che abbiamo riscontrato dalla maggioranza in questi anni invece è sempre stato un atteggiamento di chiusura, una arrogante pretesa di autosufficienza che dimostra debolezza invece che forza.
L’Assessore Felli durante il dibattito ha rivendicato che la responsabilità di predisposizione del bilancio è della Giunta. Nessuno mette ciò in discussione, ma se la proposta viene fatta ascoltando preventivamente, oltre alle organizzazioni sindacali e di categoria, anche i cittadini e le forze che siedono in consiglio comunale, noi crediamo che le scelte sulle priorità possano essere assunte in modo più appropriato e consapevole da chi amministra.
I prossimi mesi non saranno certamente facili. Alla crisi climatica con i suoi effetti devastanti, che abbiamo costantemente sotto i nostri occhi, si somma la crisi energetica ed una ancora irrisolta pandemia, a cui si aggiunge l’impennata dell’inflazione ed una probabile stagnazione economica conseguente al conflitto russo-ucraino che rischia di falcidiare i posti di lavoro ed impoverire ulteriormente tante e tante famiglie.
Una tempesta perfetta che richiederebbe ad ogni livello istituzionale l’innalzamento della capacità di governo, di cui purtroppo rincontriamo invece un generalizzato deterioramento. E questo non fa che aumentare la nostra preoccupazione.