Giuseppe Carovani, ex sindaco di Calenzano, attuale consigliere comunale di Sinistra per Calenzano-Per la mia Città riconosce all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Prestini alcuni errori commessi nel PAESC (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima), già portati all’attenzione della stessa prima dell’approvazione del Piano nel Consiglio comunale dello scorso 3 ottobre.
“Nonostante l’impegno preso una settimana fa in Commissione Assetto del Territorio, l’Amministrazione comunale di Calenzano si è ben guardata dal riconoscere pubblicamente l’errore macroscopico contenuto nel PAESC. La correttezza ed il rispetto degli impegni, si sa, sono merce rara anche a Calenzano. Non avendo provveduto a darne comunicazione l’Amministrazione tocca a noi porre rimedio raccontando come sono andate le cose.
Come si ricorderà il Consiglio comunale di Calenzano nella seduta del 03/10/2019 (Delibera n. 87/2019) aveva approvato il PAESC (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima), con il quale sono state definite le azioni future dell’Amministrazione in ambito ambientale, allo scopo di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030, come previsto dal Patto dei Sindaci per l’Ambiente sottoscritto nel 2017. Il Piano approvato ha indicato per il triennio 2019-2021 una riduzione di 43’620,79 tCO2eq, pari al 18,35% grazie ad alcune misure in gran parte già assunte dalla precedente Amministrazione.
In tale seduta consiliare il gruppo di Sinistra per Calenzano aveva chiesto prima di ristirare il punto all’Ordine del Giorno, invitando l’Amministrazione a fare ulteriori verifiche ed approfondimenti, poi all’insistenza della Giunta e della maggioranza nel voler comunque procedere all’approvazione, ha espresso voto di astensione (da parte dei tre consiglieri), in quanto pur condividendo molte delle misure indicate, nel PAESC erano riportati dei dati ritenuti palesemente errati, in particolare quelli relativi ai presunti benefici in termini di riduzione delle emissioni di gas climalteranti dell’intervento di estensione del metano frazioni di Legri e Le Croci, per il quale veniva rappresentato un valore di 39’663,39 tCO2eq.
Il dato indicato nel PAESC era ritenuto dal gruppo Sinistra per Calenzano palesemente sopravalutato in quanto una tale misura che interessava circa 190 abitazioni nelle due frazioni non potevano certo produrre un tale dato a fronte di una semplice estensione della rete del metano, e pertanto, vista la rilevanza dell’errore, tutti i conseguenti calcoli e valutazioni di carattere tecnico e anche politico in merito alla efficacia del Piano stesso erano da ritenersi sbagliate e dovevano essere ricalcolate e riconsiderate completamente.
Successivamente a tale seduta consiliare l’Amministrazione comunale di Calenzano, sollecitata a dare una risposta ai dubbi sollevati in Consiglio, ribadiva con una sua nota del 18/10/2019 che tali calcoli erano corretti e che la riduzione delle emissioni dagli edifici residenziali sopra citati era pertanto confermata secondo la stima del PAESC.
Con la forza delle proprie convinzioni il gruppo consiliare Sinistra per Calenzano – Per la mia Città ha richiesto quindi la convocazione della Commissione consiliare competente nella quale fosse invitato anche lo studio tecnico che aveva redatto e validato il PAESC affinché la questione fosse approfondita e verificata in contraddittorio.
Dopo quasi quattro mesi dalla approvazione del Consiglio comunale, in data 21/01/2020 è stata convocata la Commissione consiliare. Nel corso dei lavori della Commissione il Sindaco, l’Assessore e lo studio tecnico hanno riconosciuto che il valore di 39’663,39 tCO2eq è errato ed il dato reale è di 200 tCO2eq, cioè ben 39’463,39 tCO2eq in meno!
Questo vuol dire che le riduzioni saranno di 4’157,40 tCO2eq pari all’1,75% sul dato 2008, anziché del 18,35% come stimato nel PAESC. In sostanza del tutto insufficienti!
Inoltre è del tutto errato anche il metodo di calcolo degli obiettivi di riduzione e della efficacia delle misure, in quanto calcolandole direttamente sul dato delle emissioni 2008, non tiene di conto che nel
frattempo le emissioni sono aumentate e che nel 2017 erano già 15’090,60 tCO2eq in più rispetto al 2008. Quindi la riduzione derivante dalle azioni PAESC dopo la correzione non sono nemmeno sufficienti a farci tornare al livello di emissioni del 2008.
Ora vogliamo far notare che, al di là della soddisfazione che le rimostranze del Gruppo Sinistra per Calenzano in Consiglio Comunale erano giuste ed avevano colto nel segno e che se fossero state accolte l’Amministrazione avrebbe evitato una brutta figura; è palese che il PAESC così come approvato è assolutamente inattendibile in quanto le stime sono clamorosamente errate e che pertanto tutte le azioni ed indicazioni in esso contenute sono del tutto insufficienti: essendo un piano propedeutico alla riduzione delle emissioni entro il 2030 del 40% rispetto al livello 2008 è evidente a tutti che occorre uno sforzo ben diverso, misure più efficaci e, soprattutto un coinvolgimento di tutta la comunità se vogliamo raggiungere quegli obiettivi.
Se l’Amministrazione comunale riconosce davvero il PAESC come un fondamentale strumento di pianificazione ambientale e non una pubblicazione a soli fini propagandistici, ha il dovere di riportarlo in Consiglio comunale per correggere l’errore. Noi come Sinistra per Calenzano crediamo che questo passaggio sia un doveroso segno di rispetto verso il Consiglio stesso, e che debba essere colto come occasione per mettere in campo un diverso approccio e una maggiore apertura, meno caratterizzato da presunzione e arroganza, chiamando le forze politiche, sociali, economiche e la cittadinanza tutta a dare il proprio contributo per la definizione di ulteriori interventi, ben più ambiziosi, confrontandosi con le migliori pratiche che sono state applicate in altri contesti, sollecitando una mobilitazione generale e complessiva della comunità locale. Crediamo che sarebbe utile a tal fine, contestualmente ad una “riadozione” del PAESC, approvare anche la mozione per il riconoscimento dell’emergenza climatica, da noi presentata in Consiglio e bocciata per ben due volte anche dopo le modifiche richieste dalla maggioranza, come faro e paradigma in grado di orientare tutte le scelte amministrative”.