Sinistra sestese fra occasioni irripetibili e maschererie sul Monte Amiata

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Settimana politicamente molto ricca quella appena vissuta a Sesto Fiorentino. Come era prevedibile a dare il via alle danze è stato il Partito Democratico che nella giornata di martedì ha sciolto il nodo Biagiotti e poi ha indicato Lorenzo Zambini come candidato unico alle primarie di coalizione (LEGGI QUI).

L’operazione ha indotto i potenziali alleati a muoversi. Sabato è stata dichiarata ufficialmente la nascita di Sesto Civica, lista che nasce dalle esperienze di Sesto 2014, Scelta Civica e Laboratorio Italia e che, salvo sorprese, si dovrebbe schierare con il Pd alle prossime elezioni comunali. Il candidato alle primarie sarà Ernesto Appella, già assessore nella Giunta Gianassi ed ex militante di SEL (LEGGI QUI).

Se nessuna notizia, in termini di candidati, trapela dagli ambienti di Forza Italia, dei suoi potenziali alleati, e dal Movimento 5 Stelle, incandescente appare il clima a sinistra. Nella giornata campale di giovedì 3 marzo i comunicati di Rifondazione Comunista (LEGGI QUI), Alternativa Libera (LEGGI QUI), Possibile (LEGGI QUI) e Sesto Bene Comune (LEGGI QUI) hanno spianato la strada alla candidatura di Maurizio Quercioli, ma sembrano (e sottolineo sembrano) aver alzato un muro nei confronti di Sinistra Italiana. La cosa certa è che Per Sesto e la stessa Sinistra italiana convergono su un programma analogo a quello delle altre forze di sinistra, senza però pronunciarsi sulle candidature (LEGGI QUI). I soliti bene informati dicono che gradirebbero l’apertura ad una coalizione in grado di scegliere il candidato sindaco attraverso le primarie che invece non sarebbero benvolute dai potenziali alleati

Il rischio è quello di una spaccatura che non gioverebbe a nessuno di loro e che, soprattutto, non farebbe gli interessi di quei cittadini che invece assicurano di voler tutelare. Se l’obiettivo è vincere le elezioni per provare a difendere la Piana e rilanciare il centro di Sesto, la strada delle divisioni non è quella giusta.

Parafrasando la maschereria sul monte Amiata di un noto film di Pieraccioni, i potenziali elettori di sinistra, attivi sui social network e poco propensi ad aprire “frullerie di c…” sembrano voler rimproverare così i loro interlocutori politici:
” Se la sinistra divisa non ha mai vinto, ci sarà un motivo. Fava!”

 

TUTTOSESTO

 

 

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