Tutto il basket si ferma. La stagione 2019-2020 termina per il Coronavirus, come si apprende da una nota diffusa dal presidente FIP Giovanni Petrucci. Una decisione sicuramente difficile per un’emergenza senza precedenti nella storia recente del Paese ma che dimostra senso di responsabilità. Solo adesso le sempre più stringenti misure di distanziamento sociale producono dei primi segnali. Era impensabile quindi riprende le attività sportive in tempi rapidi.
È giusto fermarsi definitivamente perché senza socialità e condivisione non può esistere lo sport e se non si sta insieme non ci si può divertire. Santo Stefano Basket ha fin da subito condiviso la decisione di sospendere tutte le manifestazioni sportive scegliendo di coinvolgere gli atleti in una serie di iniziative da fare in casa come #giochiamoincasa. È stato ed è un modo per restare uniti nonostante la distanza e un modo per responsabilizzare i ragazzi che si trovano ad affrontare questa prova.
Tanta amarezza per Santo Stefano. Dispiace per il duro lavoro svolto, per l’attenzione in palestra sulla quale si è insistito da sempre, dispiace per i rapporti umani che si erano costruiti. C’è rammarico per gli obiettivi sportivi che sfumano. A cominciare dalla Prima Squadra che, capitanata da coach Trucioni, era riuscita a raggiungere il quarto posto, con la speranza di salire ancor più in alto. Per arrivare ai più giovani del Minibasket, la linfa della nostra società, che non mancano di scrivere agli istruttori Pablo e Doriana, quanto gli manchi stare con loro e persino essere ripresi.