“Il POC di Sesto è pieno di buone intenzioni e di alcuni passaggi positivi, ma manca di visione del territorio.
Con Il Piano operativo comunale si affrontano temi che riguardano “ferite” urbanistiche della città come l’ex Caserma Donati o parti che in questi anni sono state emarginate, come il Polo Universitario. Giusto, giustissimo ma manca una visione complessiva di città e di territorio. E visto che lo strumento ci accompagnerà per i prossimi anni, dobbiamo anche dire che deve aiutare chi vuole investire nel rispetto del territorio”. Così Gabriele Toccafondi consigliere comunale di Sesto Fiorentino di IV-Azione, in merito all’adozione del POC, Piano Operativo Comunale.
“I prossimi 60 giorni saranno fondamentali, sarà possibile per chiunque presentare osservazioni al Piano ma per presentarli il Piano deve essere facilmente leggibile e comprensibile, cosa che invece non è.
Sul Parco della piana rischiamo invece di sconfinare nella mitologia. Ci sarebbe da chiedere dopo almeno 20 anni di discussione sul “Parco”: chi vi ha impedito di farlo? Così come si presenta oggi, viene percepito come una cosa che c’è ma solo sulla carta, non come un parco da vivere, magari nel fine settimana, con la famiglia. Mi limito ad osservare che da molto tempo è più simile ad una discarica. Una visione sul territorio ci farebbe dire che se veramente vogliamo un Parco, curato e gestito e che quindi necessita di risorse, questo sarà possibile solo con l’accordo all’interno della nuova pista di Peretola.
Il Polo Universitario invece è una cittadella che a breve avrà un numero di utenti che arriverà a diverse decine di migliaia di persone tra studenti, ricercatori e docenti. “Sesto città universitaria” non sarà uno slogan ma un dato di fatto visti i numeri e la qualità dei centri di ricerca, sul punto e dopo decenni, finalmente si vuole ricucire tra città e Polo.
Ma su tante altre realtà non vedo una prospettiva, un’idea comune di sviluppo, una visione: Area Ginori e Museo Ginori sono emblematiche. Vogliamo un Museo fine a se stesso con intorno tante cose che con un museo niente hanno a che fare, oppure che sia volano per una nuova economia di Sesto, magari puntando sul turismo?
Puntiamo sulla grande distribuzione e sui supermercati o sul commercio a dettaglio?
Il residenziale punta su nuove costruzioni o sul riuso di aree già edificate?
La tabella alle “Norme Generali” ci da alcune indicazioni. Una tabella che raffronta i Mq del Piano strutturale con il piano operativo, per strutture turistico ricettive si prevedono 50.000 Mq, commercio all’ingrosso 241.000 Mq, il residenziale adesso è a 101.000 con 50% nuovo e altrettanto “riuso”. Sono numeri, spesso astratti e appunto hanno bisogno di una visione complessiva che non c’è.
Il POC è uno strumento, come ogni strumento ha bisogno di scelte, le vedo in parte, tiepide e con poca visione complessiva. In un momento in cui invece occorre l’esatto contrario”.
Gabriele Toccafondi – Italia Viva