Ucraina, Sinistra Italiana: “Partecipate al presidio contro la guerra”

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Sinistra Italiana

Giovedì 24 febbraio 2022: una data che resterà impressa, purtroppo, nella storia dell’umanità. Le truppe russe hanno attaccato l’Ucraina dalla Bielorussia e dalla Crimea. Gli attacchi sono avvenuti nelle regioni di Luhansk, Sumy, Kharkiv, Chernihiv e Zhytomyr, ai confini orientali e settentrionali.

I messaggi della politica non si sono fatti attendere. Sinistra Italiana invita a partecipare al presidio contro la guerra, in programma sabato 26 febbraio alle 10 a Firenze sul Ponte Santa Trinita.

Il nostro Paese ha il dovere di perseguire senza sosta la via diplomatica e di rigettare qualsiasi ipotesi di coinvolgimento nel conflitto ucraino.

Quarant’anni fa, nel pieno della guerra fredda, è cresciuto in Europa un grande movimento pacifista, il primo movimento veramente europeo, mobilitato contro l’installazione dei missili nucleari in tutto il continente, i Pershing e i Cruise americani e gli SS20 sovietici. È urgente rilanciare quella mobilitazione, ricucire le fila di quello schieramento che allora si riuscì a costruire contro la guerra, perché siamo nuovamente di fronte al rischio di uno scontro armato nel cuore dell’Europa.

La guerra allora non è scoppiata, ma purtroppo non siamo riusciti a smontare la cultura medioevale che oggi ce ne ripropone la minaccia: l’idea che i conflitti si affrontano con le armi, che i patti devono esser stretti fra quelli dello stesso campo, anziché, come sarebbe giusto, stabiliti con l’avversario, per giungere ad un accordo, almeno a un compromesso che impedisca il devastante ricorso alle armi. E così oggi ci ritroviamo ancora una volta davanti alla minaccia concreta di una deflagrazione mondiale. Tornare a mobilitarsi per la pace è il primo, più urgente e importante dovere nostro e di tutti quelli che sanno a quali orrori porta una guerra. Dei giovani, innanzitutto, i primi destinati ad esserne vittime.

Ma dobbiamo essere anche consapevoli che se si è arrivati al punto in cui in queste ore siamo alla frontiera dell’Ucraina non è per caso, ma per via di scelte politiche che definire irresponsabili è poco. Dobbiamo indicarle e denunciarle se vogliamo davvero sradicare il pericolo.

Con la caduta del Muro nel 1989 e lo scioglimento del Patto di Varsavia si era aperta l’occasione per l’Unione Europea di costruire finalmente una rete di collaborazione capace di abbracciare tutto il continente, inclusi i paesi più vicini ma anche la nuova Russia, parte integrante della nostra storia culturale. Quell’occasione è stata invece perduta ed è stata imboccata una linea opposta: estendere il vecchio blocco atlantico sempre più verso oriente, annettere, assimilandoli al nostro modello liberista, tutti i vicini orientali, isolando la Russia attorno alla quale si è cominciato a costruire una nuova cortina di ferro.

Un vero assedio, col risultato di suscitare una sacrosanta reazione del popolo russo che ha contribuito a creare nel paese la pericolosa popolarità di Putin che ha speculato sulle frustrazioni create dall’arroganza americana.

L’integrità Ucraina non c’entra niente in questa vicenda, il solo modo per garantire a quel paese autonomia e libertà non è farlo entrare nel patto Atlantico, ma quella di far diventare il paese un ponte che apre la strada alla collaborazione con chi sta più ad est  e creare ovunque sempre più vaste aree smilitarizzate. Il governo italiano deve muoversi con chiarezza in questa direzione e si attivi per un immediato “CESSATE IL FUOCO”.

La lotta per la pace, prima di tutto.

Sinistra Italiana partecipa e invita a partecipare al presidio contro la guerra sabato 26 febbraio alle 10 a Firenze sul Ponte Santa Trinita”. 

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