“Venti chilometri al giorno”: pensieri e riflessioni che accompagnano il cammino (4)

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Venti chilometri al giorno
TuttoSesto

Cammina, cammina
Quante scarpe consumate
Quante strade colorate
Cammina, cammina

Vanno verso nord, disegnano confini
Scendono poi a sud, segnando destini
Rimangono nel cuore quelle strade sotto il sole
Bello è ritornare, ma andare forse è meglio
(I Nomadi)

Itinerario:

  • Via Cino da Pistoia
  • Via Scardassieri
  • Via dei Ciompi
  • Corte Fiorelli
  • Via Adriano Bossoli
  • Via Savonarola
  • Via di Rimaggio

Percorso

Il percorso di oggi è relativamente breve. Mi sto pian piano avvicinando al centro e di conseguenza aumentano le cose da ricordare e le riflessioni che esse inducono.

Parto da via Cino da Pistoia. Sarebbe meglio dire Guittoncino de’ Sighibuldi. Un poeta stilnovista, amico di Dante così come si poteva essere amici di Dante, ovvero di un animo inquieto con cui era facile entrare in collisione sia per questioni poetiche che per accende politiche. Per informazioni chiedere anche a Guido Cavalcanti.

Proseguo per via Scaradassieri già nota come via di Salimbosco. Gli scardassieri erano i cardatori della lana che hanno esercitato la loro arte in questa zona fino alla fine dell’Ottocento. Si tratta degli artigiani che usavano le infiorescenze secche del cardo per allargare le fibre della lana. Il cardo, in epoca più recente, è stato sostituito dallo scardasso o cardatrice, un macchinario con i denti di ferro. Questi artigiani talvolta erano chiamati anche battilana e quindi non ci sorprende che poco più avanti nel mio percorso esista anche una via con questo nome. Il patrono di questi artigiani è San Biagio di Sebaste. Mi aspettavo di trovare qualche tabernacolo in suo onore ma, pur essendo questa una zona ricca di manufatti di questo tipo, ho potuto constatare ‘solo’ la presenza di una “Madonna dei sette dolori”  in via Battilana, del Tabernacolo del Prato di fronte alla scuola elementare e di una Madonna di Lourdes un centinaio di metri più avanti.

L’elemento più caratteristico della zona è la Villa San Lorenzo al Prato con l’annessa chiesetta. La zona in questione è una delle più antiche di Sesto. Strettamente legata alla Pieve di San Martino.

Faceva anticamente parte del Castellare de Sexto o Serraglio proprietà dei vescovi fiorentini. Una struttura costituita da case torri, proprietà di famiglie guelfe, e fossati riempiti con le acque del Rimaggio. Dopo la battaglia di Montaperti tutte le proprietà furono ridotte a ruderi dai ghibellini vincitori.

Durante il periodo napoleonico Villa San Lorenzo, già più volte restaurata, fu proprietà di Vincenzo Corsi detto Brincino. Fu maire (più o meno sindaco) di Sesto dal 1813.

La zona di accesso alla villa ha subìto in anni recenti numerose trasformazioni. La foto sottostante datata 1962 mostra la zona prima della realizzazione di viale Ariosto e della costruzione degli alloggi di edilizia popolare grazie, mi pare di ricordare, alla legge 167 proprio del 1962.

Accanto alla villa sorge, ormai da circa quarant’anni, la scuola San Lorenzo. La sua realizzazione faceva parte di un progetto di ripristino di tutta la villa e rappresentò una risposta importante all’esigenza di nuove aule determinato dal boom demografico. Come prevede la prassi, non mancarono le polemiche.

All’incrocio con via Battilana mi imbatto nel vecchio lavatoio servito prima delle acque della Gora e poi dall’acquedotto. Oggi è in stato di abbandono. Forse meriterebbe un restauro se non altro per elevarlo a testimonianza di una passaggio storico: grazie ai lavatoi le donne (perché a loro era affidato questo compito) non erano più costrette a lavare i panni direttamente nei fiumi e nei fossi.
Pochi sono, sul nostro territorio, i lavatoi rimasti a testimoniare quelle vicende.

Proseguendo più avanti mi trovo davanti al portone di villa Barbieri, sede di una piccante scena d’amore fra Massimo Ranieri e Lucia Bosè nel film “Metello” del 1970.

Mi spingo ancora avanti fino alla casa natale di Pietro Bernini, certamente l’artista più importante fra quelli nati a Sesto.

E’ proprio di oggi la notizia della rivendicazione francese su Trinità dei Monti a Roma. Considerato che la statua che si trova ai piedi della scalinata, la “Barcaccia”, è opera del nostro buon Pietro, forse potremmo accampare diritti anche noi. Un enclave sestese a Roma.

Torno sui miei passi fino a incontrare via dei Ciompi, i dipendenti dell’Arte della Lana famosi per il Tumulto del 1378. La via, già nota come via del Rigagnolo, fu tagliata in due dalla ferrovia realizzata alla metà dell’Ottocento. La parte a monte fu detta via della Fonte Antica. Quella sud via della Gora o del Trinci ma gà dal 1871 è conosciuta con il toponimo del “Canto”.

Caratteristica della zona è la corte Fiorelli dal nome del partigiano morto nel 1944 a Macie nel Comune di Vaglia.

La corte è un microcosmo tipico della Sesto di qualche anno fa. Uno spazio aperto circondato da abitazioni con alcuni elementi in comune fra le famiglie. In corte Fiorelli è ancora oggi ben visibile il vecchio pozzo.

Pochi metri ancora e in cantonata con via Bossoli (Partigiano morto anche lui a Macie nel Comune di Vaglia nel 1944) noto un magazzino chiuso da una saracinesca. Qualcuno si domanderà che valore storico può avere. Chi ha qualche anno sulle spalle e una certa idea politica lo sa senz’altro. Quella era la sede della sezione sud-ferrovia del P.C.I.

Nel 1984, dopo la morte di Enrico Berlinguer, i cittadini di questa zona alle elezioni europee dimostrarono di essere piuttosto in sintonia in merito alle scelte politiche. Non ho trovato fonti storiche a sostegno, vado con la memoria e mi scuso fin da ora se dovesse tradirmi, ma in quella circostanza più dell’85% dei votanti della sezione del Canto scelse il Partito Comunista.

Percorro tutta via Bossoli fino ad arrivare a uno degli ingressi del Cartonificio Fiorentino nell’area che una volta ospitava lo stabilimento Arrigoni.

Torno su via dei Ciompi per un passaggio storico. Per la prima volta da quando ho preso a raccontarvi le mie camminate mi spingo sopra i’ treno.

Per farlo devo superare il sottopasso. Qui di nuovo la memoria non mi sostiene. Come si chiama? I libri di toponomastica non mi aiutano. Ho in mente qualcosa tipo “Su Luca” o “Sulluca” ma chiedo aiuto ai lettori.

Svolto a destra su via Savonarola fino all’Archivio della Ceramica sestese sulla cui parete fa mostra di sé un bel murale. Una forma d’arte relativamente moderna che, per fortuna e merito dei nostri amministratori, trova sempre più spazio nel nostro Comune.

Prima del rientro osservo la nuova sede del commissariato ancora in costruzione.Si tratta della palazzina che ha ospitato il Consiag per anni.

La pubblica sicurezza è presente a Sesto fin dal 1867. Furono i disordini sollevati dalla consegna dell’avviso di pagamento della tassa di ricchezza mobile a determinare la necessità di una presenza sul territorio. Le autorità non sapevano che i sestesi avevano solo cominciato a battersi contro i soprusi e le politiche economicamente inique.

Chiudo con meno di 3 chilometri.

A voi cinque link per gli approfondimenti.

Alla prossima

DANIELE NICCOLI 

 

Di seguito le foto:

 

Taberncolo del Prato via Scardassieri
Taberncolo del Prato via Scardassieri – TuttoSesto settembre 2024

 

Chiesa di San Lorenzo al Prato
Chiesa di San Lorenzo al Prato – TuttoSesto settembre 2024
Villa San Lorenzo
Villa San Lorenzo – TuttoSesto settembre 2024
Giardini Villa San Lorenzo
Giardini Villa San Lorenzo – TuttoSesto settembre 2024
Vecchio ingresso di villa San Lornzo lato piazza della Chiesa
Vecchio ingresso di villa San Lornzo lato piazza della Chiesa – Foto tratta dalla pagina Fb Sesto com’era
Scuola San Lorenzo
Scuola San Lorenzo – TuttoSesto settembre 2024
Fonte di via Scardassieri
Fonte di via Scardassieri – TuttoSesto settembre 2024
Villa Barbieri
Villa Barbieri – TuttoSesto settembre 2024
Casa Bernini
Casa Bernini – TuttoSesto settembre 2024
Corte Fiorelli
Corte Fiorelli – TuttoSesto settembre 2024
Ex Sezione PCI Sud Ferrovia
Ex Sezione PCI Sud Ferrovia – TuttoSesto settembre 2024
Cartonificio
Cartonificio – TuttoSesto settembre 2024
Sottopasso
Sottopasso – TuttoSesto settembre 2024
Archivio della ceramica sestese
Archivio della ceramica sestese – TuttoSesto settembre 2024
Commissariato
Commissariato – TuttoSesto settembre 2024

 

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