Viale XX Settembre, A Sesto Acuto: “Solo la cultura del progetto può salvaguardare le nostre radici”

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Alberi tagliati in viale XX Settembre

Imperversa il dibattito sul taglio degli alberi in viale XX Settembre. Di seguito il parere dell’associazione culturale A Sesto Acuto:

A Sesto Fiorentino ci sono strade che più di altre rappresentano i cardini – o cardi dal lessico romano – intesi come assi strutturanti l’assetto della città: viale XX Settembre è uno di questi, forse il principale per il valore testimoniale e per la funzione di connettivo tra poli, quello culturale di Doccia, che incarna la memoria cittadina, e quello scientifico della piana, che identifica la speranza del futuro.

È facile riconoscere il valore del doppio filare di alberi presenti fin dal tracciamento iniziale eseguito dal marchese Ginori per la sua manifattura di porcellane, in origine formato da gelsi, poi sostituiti da tigli, come elemento caratterizzante il margine viario e la fuga prospettica verso monte: di fronte alle sfide imposte dalle necessità contemporanee come l’eliminazione degli elettrodotti aerei e la implementazione dei sottoservizi e delle reti, o la corretta fruizione e accessibilità dello spazio urbano, ci può essere soltanto un approccio corretto al problema: la cultura del progetto urbano.

Inoltre non conosciamo le verifiche riguardanti la sicurezza e la stabilità degli alberi, data fino ad oggi per scontata, anche se professionisti esperti, nostri soci, hanno riferito che, a taglio eseguito, diversi tigli mostravano vari segni di sofferenza, anche nella struttura.

Occorre dunque trasformare una problematica urbana emersa con evidenza, un impoverimento dell’immagine tradizionale del viale, in una opportunità esemplare di rinascita: lanciamo un appello affinché il viale XX Settembre possa essere oggetto di una attenzione programmatica all’interno dei prossimi strumenti di pianificazione territoriale e indire in tempi ragionevolmente brevi un bando di concorso che metta a tema la progettazione per la riqualificazione paesaggistica, la valorizzazione della memoria storica, il nuovo assetto organico e strutturato e il corredo dell’intero asse viario. Il progetto urbano acquisirebbe così il significato condiviso di un atto di cultura e di affezione al bene comune“.

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