Viale XX Settembre, Comitato tutela alberi scrive a Tomaso Montanari

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Tomaso Montanari
TuttoSesto

A Sesto Fiorentino fa ancora discutere il taglio di 52 alberi in viale XX Settembre, operazione propedeutica all’interramento dell’elettrodotto.

Dopo essersi appellato al sindaco Lorenzo Falchi, alla Sovrintendenza e al Ministero dello Sviluppo Economico, il Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino ha inviato la seguente lettera a Tomaso Montanari, consigliere speciale del sindaco per le politiche culturali:

Egregio Professor Montanari,
che meraviglia vedere un suo brano all’esame di maturità!
Siamo veramente contenti che le sue parole abbiano lasciato una “traccia” per gli esaminandi e saremmo stati altresì contenti se le sue stesse parole fossero state accolte dal Sindaco di Sesto Fiorentino di cui lei stesso ne è suo “consigliere speciale per le politiche culturali”.

A quanto pare, il Sindaco di Sesto Fiorentino, coadiuvato dalla sua Giunta e dall’amministrazione comunale, non è stato in grado di rilevare quel filo che ci unisce al passato e che, come Lei stesso afferma, ci permette di “entrare materialmente nel fluire della storia”.

Chissà se qualcuno di loro, avrà avuto il desiderio di soffermarsi su una strada, un viale, un paesaggio, un monumento per osservarlo con occhi nuovi e scoprire dal vivo il Suo inno capace di esaltare il connubio tra presente e passato storico in un intreccio fondamentale, armonico e costruttivo.

Chissà se qualcuno di loro ha mai percorso il viale XX Settembre a Sesto Fiorentino, quello dove sono stati abbattuti in soli 4 giorni 52 tigli sani, di cui alcuni avevano più di 70 anni.

Eppure anche da qui è transitata la Storia!
Saprà senz’altro meglio di noi che il Marchese Ginori, nel 1817, dette inizio a lavori per allargare via dei Giunchi, poi via delle Porcellane, diventata in seguito, Viale XX Settembre, rendendolo alberato e legandolo strettamente alla storia della Manifattura di Doccia.

L’antico “viottolone”, sul quale facciamo gli stessi passi che qualcuno ha compiuto cento anni fa, non ha più il suo fascino magico, non è più quella fonte primaria di fondamentale importanza nella storia. Dove erano e dove sono tutte quelle personalità, autorità, sovrintendenze, enti, istituzioni che hanno permesso questo scempio?

Perché non sono state trovate altre soluzioni mentre i cittadini imploravano di non abbattere la storia, quella storia che ha caratterizzato Sesto Fiorentino e che continua ad identificarci?

Se “Il patrimonio artistico e il paesaggio sono il luogo dell’incontro più concreto e vitale con la generazione dei nostri avi”, perché l’amministrazione comunale ha trasformato un progetto utile per la cittadinanza, come l’interramento di una linea dell’elettrodotto, in un danno per tutte le generazioni? Che esempio ne trarranno i ragazzi di Sesto Fiorentino vedendo quello che le scelte hanno permesso nel viale XX Settembre? Come “Saremo giudicati dalle generazioni future”?

L’interramento dell’elettrodotto, illustrato dagli ingegneri della società Terna SpA nell’assemblea pubblica dello scorso 23 maggio, non richiedeva l’abbattimento degli alberi né la predisposizione per l’interramento della seconda linea di cui non solo non esiste un progetto ma che probabilmente non sarà mai utilizzata per la vicinanza fra le due linee elettriche. Eppure, la politica non si è fermata. Anzi, ha accelerato per tentare di zittire le proteste, di sterilizzare ogni grido.

Quei giovani dovrebbero trovare l’esempio, la voglia di dialogo e l’educazione alla bellezza, per prendersene cura e preservarla nel tempo.
Quegli stessi giovani che stanno scendendo in piazza per chiedere agli amministratori di salvaguardare l’ambiente, il verde, gli alberi appunto, preoccupati per il loro futuro che vedono incerto.

Quando può, carissimo Professore, accompagni il Sindaco e la sua Giunta a fare una passeggiata in quel che resta del viale XX Settembre e insegni loro che cosa significhi “entrare materialmente nel fluire della storia” e spieghi loro che “tutto ciò succederà solo in quanto le nostre scelte lo permetteranno”.

Siamo consapevoli della fallacità dell’essere umano e, anche se quegli spettatori silenti che sono stati abbattuti non saranno mai più gli stessi, abbiamo ancora una possibilità di rimediare prima che la sciocchezza umana metta essa stessa le radici.
Infatti, tornando al progetto iniziale elaborato dalla società Terna SpA, che prevedeva lo scavo a centro strada, sarà possibile reimpiantare le alberature.

Siamo ancora in tempo prima che la storia che stiamo scrivendo ci ricordi come una generazione di ignavi e ipocriti.
Restiamo a sua disposizione per qualsiasi chiarimento e ringraziandola cordialmente Le porgiamo distinti saluti”.

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