Viva Fiorenza: intervista al pugile fiorentino Fabio Turchi, campione UE pesi massimi leggeri

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fabio turchi
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Nella serata di venerdì 16 aprile il pugile fiorentino Fabio “stone crusher” Turchi si è laureato campione dell’Unione Europea (EU) nella categoria dei pesi massimi leggeri, battendo nettamente ai punti il francese Dylan Bregeon (punteggio unanime di 115 a 113) all’Allianz Cloud di Milano. Fabio ha dominato per la maggior parte dell’incontro grazie alla sua potenza fisica e alle intelligenti istruzioni impartitegli da suo padre e coach Leonardo Turchi.

Il distruttore fiorentino, già campione internazionale IBF (international boxing federation), ed ex campione italiano e internazionale WBC (world boxing council), riporta così Firenze sui più importanti palcoscenici del pugilato professionistico internazionale. La carriera di Turchi è in ascesa e il suo prossimo avversario potrebbe essere Tommy McCarthy, campione europeo (EBU) e unico pugile che sia riuscito a sconfiggere Fabio. L’abbiamo intervistato in esclusiva.

Come è andata la preparazione per questo match, come lo avevi preparato e com’è andato
La preparazione è andata bene, forse fin troppo lunga perché il match è stato rinviato più volte dalla metà di marzo alla metà aprile. Più di tre mesi di preparazione mi sono serviti a trovare la giusta condizione, ma allo stesso tempo mi hanno portato via tante energie. 
Mi aspettavo uno scontro più aperto da parte del mio avversario. Invece lui ha fatto molto ostruzionismo, andava quasi sempre indietro. Ho dovuto cambiare un po’ la tattica però il match è stato sempre sotto controllo: penso di aver vinto quasi tutte le riprese“.

Come hai trovato il tuo avversario Dylan Bregeon?
E’ un avversario scomodo perché è molto alto e con braccia lunghe. Boxava di rimessa, d’incontro e io dovevo accorciare la distanza. Cosa che non è mai facile. Alla lunga, però, il lavoro ha pagato: lui è calato nella seconda parte dell’incontro e sono venuto fuori io. Comunque un avversario di tutto rispetto: è stato bravo“.

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Abbiamo notato i consigli e gli incitamenti del tuo coach durante l’incontro. In uno sport come la boxe, in cui la psicologia è molto importante, cosa provi avere tuo padre all’angolo? Che effetto ti fa?
E’ stato molto bravo anche venerdì sera perché mi ha trasmesso tranquillità, anche nei momenti più difficili. Non si è fatto prendere dall’emozione di essere padre oltre che coach. E’ stato un punto di forza perché, anche nei momenti di stanchezza degli ultimi round, ha saputo tirar fuori il mio orgoglio risvegliando anche il senso di appartenenza alla mia città“.

Sempre dal punto di vista psicologico, com’è combattere in un’arena senza pubblico?
Ne parlavo anche con la mia compagna e con qualche amico: è brutto. Uno sport come il pugilato senza il pubblico perde molto del suo fascino. Si rischia di scambiare l’incontro con una seduta di allenamento pesante che poi finisce lì. Anche il momento del verdetto quando c’è il pubblico e vinci l’incontro è molto più bello. Venerdì i festeggiamenti si sono limitati alla soddisfazione personale. Non poter condividere la gioia con le persone che ami e con cui hai un legame importante è una mancanza che pesa“.

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Il titolo che hai vinto è molto importante, ma adesso quali sono i tuoi progetti? E il rematch con Tommy McCarthy arriverà?
Sì, l’obiettivo è quello, però è tutto da vedere. Lui combatterà il 15 maggio, difendendo in maniera volontaria il Titolo Europeo. Non conosco i suoi piani futuri. Essendo lo sfidante posso solo adeguarmi alle scelte del campione. Può darsi che prima ci possa scappare una difesa di questo titolo dell’Unione Europea. Il mio obiettivo principale, però, è la rivincita con McCarthy“.

Cosa si prova a rappresentare Firenze e ad essere l’orgoglio di questa città, come ti hanno più volte chiamato venerdì?
Rappresentare Firenze per me è sempre stato qualcosa di viscerale, di forte, che si spiega  male a parole. Di sicuro sono molto contento di avere il sostegno dei miei concittadini e spero di fare sempre meglio“.

Infine cosa consiglieresti ai giovani che intraprendono il pugilato?
Cercare di prendere come esempio i campioni sul ring e anche al di fuori perché come in tutti gli sport ci sono sempre gli esempi giusti e gli esempi sbagliati; dedicarsi ad una disciplina sportiva come il pugilato non può che far crescere caratterialmente ed è quindi una strada potenzialmente importante per la formazione dei giovani“.

Ringraziamo Fabio Turchi per la sua disponibilità. Complimenti per la vittoria!

FILIPPO SANZO’

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