26 luglio 1865 – Sesto si allarga

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Comune del Pellegrino

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

26 luglio 1865 – Sesto si allarga

Il 22 agosto 1808 la Giunta Straordinaria della Toscana, controllata dai francesi, decise che una parte del territorio al di fuori della mura di Firenze, fino ad allora sottoposto a Fiesole, si costituisse in Comune (Mairie). Prese il nome dall’Ospedale del Pellegrino che i monaci di Altopascio avevano fondato nel 1218 lungo la via bolognese in prossimità dell’odierna Porta San Gallo.

Gli uffici comunali avevano sede in un palazzo della zona del Ponte Rosso, ma il Comune, dal territorio piuttosto ampio, non aveva un vero e proprio capoluogo. Geograficamente spaziava da Trespiano alle Cascine, da Quarto al Ponte Rosso e comprendeva i borghi del Sodo, del Barco (con le Cascine), di Canonica, del Romito e di Ponte a Rifredi. Quest’ultimo, inizialmente poco popolato, assunse rapidamente grande rilievo perché crocevia di strade importanti, e sede di una stazione ferroviaria. Nel quartiere si trovavano anche la caserma dei carabinieri, la Società del Mutuo Soccorso e un’importante fonte pubblica. Si trattava di un pozzo presso il ponte sul Terzolle da cui l’acqua veniva pompata verso l’alto grazie alla forza delle braccia che facevano girare un grande volano. La rota, come fu subito ribattezzata, divenne il fulcro di tutto quartiere e un insostituibile punto d’incontro.

Il 9 marzo 1864 fu eletto l’ultimo dei Gonfalonieri del comune del Pellegrino: Giuseppe Piccioni. Rimase in carica fino alla soppressione del Municipio che avvenne nel 1865.

Nel frattempo, infatti, Firenze, il cui territorio era compreso entro le mura, aveva chiesto l’annessione di una parte dei territori che la circondavano. Oltre al Pellegrino di Careggi furono soppressi i comuni di Legnaia e di Rovezzano. I territori di Bagno a Ripoli, Galluzzo e Fiesole furono ridotti.

A beneficiarne, in termini di estensione, fu anche il Comune di Sesto che guadagnò le frazioni di Novoli, Olmatello, Lippi e delle Panche.  Circa 2550 chilometri quadrati con 1920 abitanti. Per alcuni anni, all’inizio del Novecento, il nuovo confine con Firenze si trovò, curiosamente, all’interno del complesso ospedaliero di Careggi. Qualche padiglione fu idealmente tagliato in due. Ai poveri degenti poteva così capitare di cenare a Firenze e di andare poi in bagno a Sesto.

Daniele Niccoli

 

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