Aeroporto: giudizio negativo sul masterplan da parte del Pd di Sesto

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Aeroporto di Firenze Peretola

La Direzione del PD sestese esprime un giudizio negativo sul “Masterplan 2014-2029 Aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze” dopo una visione attenta dello stato attuale del progetto.

Il 4 settembre 2018 in Consiglio comunale sarà discusso il parere tecnico del Comune di Sesto Fiorentino sul Masterplan aeroportuale in vista della Conferenza dei Servizi del 7 settembre 2018, per questo ribadiamo che per quanto riguarda la realizzazione della nuova pista aeroportuale devono essere assolutamente risolte tre fondamentali macro criticità:

1. Mettere in assoluta sicurezza idrogeologica tutto il territorio comunale in maniera definitiva, chiara e dettagliata.

2. Collegare il centro di Sesto Fiorentino con l’Osmannoro tramite un sottopasso della futura pista aeroportuale, garantendo una “ricucitura” urbanistica tra queste due aree e non una cesura definitiva come da progetto attuale. Inoltre tutte le opere sulla viabilità, sia quelle in progetto, sia quelle che dovessero essere necessarie dovranno essere realizzate prima della realizzazione dell’opera, come la Perfetti Ricasoli.

3. La nuova pista non deve impedire la presenza e, soprattutto, lo sviluppo futuro del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, pilastro fondamentale del nostro territorio.

Aggiungiamo che è fondamentale che tutte le criticità di natura ambientale e sanitaria evidenziate nell’ambito del procedimento di VIA dal Comune di Sesto Fiorentino nel 2015 siano completamente risolte.
Sottolineiamo che arriviamo a questo importante appuntamento dopo due anni di contrapposizione ideologica sull’opera e di un assoluto immobilismo da parte dell’attuale Amministrazione comunale di Sesto Fiorentino guidata dal Sindaco Lorenzo Falchi, la quale nel corso di questi anni non ha promosso nessun tipo di approfondimento nel merito, né sviluppato un’azione politica volta a risolvere le principali problematicità emerse. Un atteggiamento semplificato e ideologico, nei confronti di un intervento così complesso, rischiano di far subire alla cittadinanza un’opera, invece di governarla.

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