Campi, Gualtieri (FareCittà) attacca Fossi: “Comunicazione non ostile non ha niente a che vedere con la campagna elettorale”

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Riceviamo e pubblichiamo in cui Barbara Gualtieri, avvocato, presidente del Movimento Difesa del Cittadino, candidata consigliera per FareCittà, lista a sostegno di Adriano Chini, parla del “Manifesto della comunicazione non ostile“:

È stato sventolato in questi giorni (ma evidentemente chi lo sventola non lo ha letto e non lo conosce nella sua genesi, perché fa l’opposto) il cosiddetto “Manifesto della comunicazione non ostile”, che risale al gennaio/febbraio 2017. Non è di oggi, non è nuovo, e non è un manifesto elettorale. Chi lo impiega ha solo fini propagandistici e dimostra di non averne compreso appieno il senso e i contenuti.

Quel testo fu elaborato per tre fini connessi all’educazione dei ragazzi nell’uso della Rete : in primo luogo educare i ragazzi a usare linguaggi non ostili in rete.
Il motto del manifesto infatti è: “Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona”; poi per insegnare a distinguere le fake news rispetto alle notizie vere, cioè a riconoscere le bugie, i bugiardi, gli slogan vuoti, i post millantatori, le affermazioni e le promesse vane. Riconoscere, cioè, le verità, distinguere le notizie e i fatti veri, documentabili, provabili, per evitare che giovani (e meno giovani) siano incantati da pifferai magici, effettuando scelte personali e di vita sbagliate e, a volte, pericolose. Infine insegna che bisogna rispondere alle provocazioni e alle bugie, senza farsi sopraffare, utilizzando un linguaggio spiazzante per l’interlocutore. Inoltre invita ad affrontare in dibattiti e confronti con chi la pensa diversamente da noi e non a trincerarsi dietro uno schermo e fare i leoni da tastiera. Fu presentato in un Convegno a metà febbraio 2017 alla presenza di Gianni Morandi, Debora Serracchiani e Laura Boldrini. Aveva un intento educativo e pedagogico per i ragazzi e non quello di essere uno strumento per tacitare gli avversari in campagna elettorale.

Il sindaco uscente, insomma, si farebbe bello di un’iniziativa non sua in un contesto errato, ammantandosi come portatore di una comunicazione garbata e civile per evitare che i suoi punti deboli vengano presi di mira nell’acceso agone politico della competizione elettorale. Un paravento, insomma, che l’avvocato Gualtieri ha tolto di mezzo per evitare non solo interpretazioni erronee, ma anche strumentalizzazioni fuorvianti“.

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