Farmacie comunali, Calzolari (Pd Sesto): “Come si può definire la fuga di 5 medici opportunità di crescita per l’azienda?”

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Si è tenuta ieri la VI Commissione consiliare per approfondire le problematiche legate all’Azienda Farmacie e Servizi Spa, partecipata interamente dal Comune di Sesto, che hanno portato 5 medici ad abbandonare gli ambulatori pubblici. Sono così emerse tutte le criticità figlie di scelte poco comprensibili da parte della nuova Direttrice Puccio.
Quando abbiamo deciso di convocare la Commissione Garanzia e Controllo per capire più nel dettaglio cosa stesse succedendo nell’Azienda Farmacie e Servizi Spa, speravamo che un incontro con la nuova Direttrice avrebbe chiarito i nostri dubbi e calmato le nostre preoccupazioni. Mai e poi mi sarei aspettato di assistere a dichiarazioni al limite del surreale dette con tanta superficialità dalla nuova Direttrice, che è arrivata a sostenere che la fuga di 5 medici dagli ambulatori di Afs rappresenti per l’Azienda un’opportunità di crescita”, afferma Marco Calzolari, Consigliere comunale del Partito Democratico.
Come se non bastasse il fatto che la fuga di 5 medici massimalisti (ovvero con 1.500 pazienti ciascuno) rappresenti un disagio per un numero significativo di pazienti, nella Commissione di ieri non è stata nemmeno data una motivazione valida che ha portato la nuova Direttrice a decidere di ristrutturare gli ambulatori negli ultimi mesi dell’anno, ovvero nel momento di picco di vaccinazioni e influenze”, continua Calzolari. “Grossa preoccupazione, inoltre, la desta il fatto che ad oggi non è stato fatto nemmeno un calcolo approssimativo sulle ricadute economiche ma non solo che la scelta di questi medici di abbandonare gli ambulatori avrà su Afs. In tutto questo era così necessario e urgente spendere, ad esempio, 160.000 euro per un robot?
Se a tutto questo si aggiunge il fatto che ai medici che prima dell’inizio dei lavori avevano sollevato perplessità su tutto questo non è stata nemmeno prospettata una soluzione alternativa, credo che ulteriori commenti siano superflui”, conclude Calzolari. “Le farmacie pubbliche svolgono un ruolo sociale di fondamentale importanza e la speranza è che in qualche maniera si riesca a ricucire questo strappo perché alla fine chi ci rimette sono sempre i pazienti, ma la Commissione di ieri ahimè lascia spazio a poche speranze”.

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