Sì Parco-No Aeroporto: “Meno male esiste la legge a tutela di chi non viene ascoltato”

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Non si placano i commenti sulla sentenza del Tar della Toscana che ha accolto i ricorsi dei Comuni della Piana e dei comitati annullando il decreto di Valutazione d’Impatto Ambientale sul progetto di ampliamento dell’aeroporto di Peretola. Così si esprime la lista “Sì Parco-No aeroporto No inceneritore” di Campi Bisenzio:

Con piena soddisfazione apprendiamo che è stata depositata la sentenza del TAR della Toscana che blocca ancora una volta, inesorabilmente, la realizzazione del nefasto e pericoloso progetto del Nuovo aeroporto di Firenze.

Viene ribadito nella sentenza odierna, che Il decreto di Via emanato congiuntamente dal Ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali è illegittimo e fa pertanto decadere tutto il castello diatti giuridico – amministrativo che era stato confezionato  allo scopo unico e  imprescindibile di giungere  a realizzare a tutti i costi, entro breve tempo  una nuova struttura aeroportuale con una nuova pista sicuramente incompatibile col nostro territorio.

Il Tar, pronunciandosi “in Nome del Popolo Italiano“ ribadisce che il master Plan presentato in sede di VIA era un progetto parziale e non in grado o comunque  insufficiente a consentire una necessaria attenta e approfondita valutazione degli impatti ambientali, rinviando le ripreventive analisi dei vari aspetti da approfondire, alle fasi progettuali successive e incaricando  della  verifica della corretta esecuzione delle prescrizioni l’Osservatorio Ambientale, dal quale, lo ricordiamo, erano però stati esclusi i Sindaci dei Comuni della Piana, contrari alla realizzazione dell’opera.

Tanti sono i rischi evidenziati la cui valutazione non poteva e doveva essere rimandata a fasi successive da quella di presentazione progettuale: quello di incidenti causati dal possibile bird strike,il sottoattraversamento dell’autostrada A11, la riorganizzazione dello svincolo A11 per Sesto Fiorentino e Osmannoro con la ricollocazione del lago di Peretola e di alcuni bacini del sito La Querciola oltre alla delocalizzazione dei boschi della Piana. 

Particolare attenzione anche alla carenza di una valutazione di rischio sull’impianto della azienda Toscochimica ai sensi della Direttiva Seveso, rinviato anche questo ad una fase successiva nella VIA.

Insomma, un progetto forzato, una decisione forzata, una campagna mediatica di convincimento che l’opera così come hanno cercato di raffigurarla, non solo era compatibile col territorio e le persone che lo vivono, ma avrebbe risolto problemi e portato benessere, creato nuovi posti di lavoro, migliorato la vita delle popolazioni attualmente coinvolte dal numero dei voli e delle rotte che sono negli anni aumentati a cambiati senza alcun rispetto di precedenti prescrizioni fino ad oggi disattese. Paginate di giornali, attività di Marketing territoriale, foto e promesse in campagna elettorale per far passare l’idea che tutto era possibile, bello e pensato per noi!

E laddove la politica, certa politica, la solita politica fallisce, meno male che esiste ancora la legge a tutela di chi non viene ascoltato e spesso anche deriso.

Lì, allora, arriva il TAR, con la sua imparzialità, che ribadisce il 27 maggio: “ Non passa lo scempio “!

Ora ricominciate da capo, senza scorciatoie, senza forzature, nel rispetto delle leggi esistenti, E fatelo, se ne siete capaci, con i soldi vostri”.

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