Venturini (Sinistra Calenzano): “Vogliamo ridare credibilità alla politica. Amministrazione si è allontanata dai bisogni dei cittadini”

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Dopo Sesto Fiorentino (2016) e Campi Bisenzio (2018), anche Calenzano si appresta a votare. Le elezioni che decreteranno la fine del mandato di Alessio Biagioli si terranno in primavera, ma la data non è stata ancora comunicata.

Uno dei candidati a sindaco è Marco Venturini, sostenuto da Sinistra Italiana, Sinistra per Calenzano e Articolo 1-MDP. Tuttosesto.net lo ha intervistato in esclusiva.

Cominciamo con le presentazioni. Chi è Marco Venturini?
Sono nato e cresciuto a Calenzano, ho sposato Consuelo e con lei abbiamo deciso di rimanere a vivere qui e far crescere la nostra famiglia. Così è nata Zoe, la nostra più bella creazione. Sono un operaio metalmeccanico, nel mio passato oltre all’attività politica, c’è anche un’importante esperienza sindacale. Anche per questo conosco i problemi e i bisogni di chi lavora e di chi per farlo deve spostarsi ogni giorno“.

Quali sono i motivi che l’hanno spinto a candidarsi a sindaco di Calenzano?
La mia candidatura non nasce da un’ambizione personale. Sono stato scelto dalle forze della sinistra di Calenzano perché è stato ritenuto che fossi colui che meglio poteva rappresentare in questa fase l’eredità di una storia di buon governo e al tempo stesso il rinnovamento, anche generazionale, di cui c’è bisogno per portare più avanti un progetto di territorio e un’idea di comunità. La politica, anche a livello locale, per noi non è solo una semplice gestione tecnica dell’amministrazione, ma un’idea, una visione di società di cui le forze che rappresento sono portatrici. Purtroppo le persone negli ultimi anni hanno vissuto la politica soprattutto a sinistra con sempre maggior distacco, anche perché ai valori predicati sempre meno hanno corrisposto i fatti, le scelte concrete. Ognuno di noi ha bisogno di progetti per il futuro, io per primo; che non si fermino all’orizzonte delle elezioni e l’amministrazione uscente ha ridotto la trasparenza e la condivisione delle scelte, allontanandosi dalla cittadinanza e dalle sue esigenze. Il nostro obiettivo è proprio questo: restituire coerenza e credibilità alla politica, ridare senso alla partecipazione dei cittadini“.

Può illustrare brevemente i punti del programma elettorale?
Partiamo dal metodo di elaborazione del programma: abbiamo prima di tutto iniziato da tempo un percorso di ascolto sul territorio. Naturalmente partiamo da un’idea di società forte e delineata, un’idea del mondo e un sistema di valori che fanno parte della nostra tradizione politica. E’ stato bello confrontarsi e lasciarsi arricchire dalle idee e dai bisogni che i cittadini ci hanno espresso in questi mesi.Da questo lavoro è nato il nostro programma. Sarà ricco e articolato perché pensiamo sia giusto indicare anche in modo dettagliato gli impegni che ci assumiamo.
I nostri punti prioritari sono:
– la tutela del territorio e la valorizzazione del patrimonio ambientale di cui Calenzano è ricco, che può costituire una importante occasione di sviluppo;
– la realizzazione dei grandi parchi urbani, quello della Piana, delle Carpugnane e di Travalle quali strumenti di miglioramento della qualità dell’aria e anche come opportunità di lavoro;
– il recupero del costruito e la riqualificazione urbana quale leva per rinnovare la vocazione manifatturiera e residenziale di Calenzano senza ulteriore impiego di suolo inedificato.

Poi l’opposizione attiva ed intransigente alle grandi opere come il nuovo aeroporto di Firenze. Pur essendo arrivato il via libera da parte della Conferenza dei Servizi, riteniamo che sia un’opera  inutile e dannosa.

Una rivoluzione nella mobilità con l’avvio sulla tratta Firenze-Prato della metropolitana di superficie e con il completamento della Mezzana Perfetti Ricasoli. Inoltre il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica con la destinazione a tale scopo del patrimonio edilizio comunale dismesso. E ancora: il recupero del ritardo sull’edilizia scolastica con la realizzazione dei due nuovi plessi già previsti e la ristrutturazione degli edifici scolastici esistenti, la promozione di una  rivoluzione culturale sul tema dei rifiuti con il coinvolgimento attivo e consapevole dei cittadini; la cultura come motore di sviluppo di una comunità e la solidarietà come valore non negoziabile di una comunità capace di farsi carico dei problemi di chi è più debole, di chi è rimasto indietro. Infine l’apertura e l’accoglienza non come situazione subita ma come scelta attiva di valorizzazione delle diversità. Fondamentale anche il metodo di attuazione del programma: legalità, trasparenza e condivisione con i cittadini”.

Che eredità lascia l’amministrazione uscente?
“Conosco bene questa amministrazione, essendo consigliere comunale di maggioranza. Nel complesso devo dire che si è portato positivamente a compimento un processo di miglioramento nei servizi della città. Ci sono state tuttavia scelte che non ho condiviso e su cui ho votato convintamente contro. Qualche esempio? Spostare la sede dei Vigili Urbani con un’operazione fortemente onerosa e poco trasparente. Ma anche la gestione superficiale e approssimativa dei cantieri dell’autostrada con disagi pesanti per i cittadini. Per arrivare all’ultimo sbandamento della tentata variante di ampliamento dell’area industriale in zona Fibbiana, in plateale contraddizione con la scelta di volumi zero, fortunatamente rientrata per la scelta illuminata dell’imprenditore che ha rinunciato a quel progetto. Noi crediamo che il lavoro possa coniugarsi con la sostenibilità ambientale ed è nostra intenzione dimostrarlo, con un ruolo attivo dell’Amministrazione di sostegno alle attività produttive nella ricerca di soluzioni “sostenibili” alle problematiche logistiche e alle necessità di rilocalizzazione”.

Qual è la cosa di cui più ha bisogno Calenzano?
Dopo il grande sviluppo industriale e abitativo è necessario consolidare il tessuto sociale, creare occasioni di condivisione e scambio, valorizzare i luoghi riempiendoli di contenuti e socialità. In altre parole costruire una cultura condivisa che è il vero collante di una comunità, una identità del luogo dove vivere insieme, interagire positivamente gli uni con gli altri e non un dormitorio“.

In caso di elezione a sindaco di Calenzano, quali sarebbero le prime tre cose che farebbe?
La prima azione sarà una ricognizione con i servizi sociali sul quadro delle esigenze, sulle condizioni di criticità e sul disagio abitativo. In una recente intervista l’attuale assessore al sociale Panzi, parlando dell’ipotesi da me avanzata di utilizzo dell’immobile di via Giotto per hausing sociale, ha affermato che non esiste un quadro della domanda. Io credo che questo sia uno strumento indispensabile per l’Amministrazione per muoversi con efficacia sul versante dell’attenuazione del disagio sociale e abitativo.
La seconda azione sarà destinata a riallacciare i rapporti con i commercianti calenzanesi, in particolare modo con quelli del centro. La nostra Calenzano ha bisogno di riattivare un tessuto commerciale e, come Amministrazione, abbiamo il dovere di favorire questa dinamica. L’attuale Amministrazione ha opportunamente previsto un fondo di sostegno all’affitto dei fondi commerciali. È senz’altro utile ma non basta. Con il concorso di tutti dobbiamo provare, per quanto possibile, a rimettere in moto il centro commerciale naturale. Sappiamo che non sara facile, ma ci proveremo.
Infine la terza azione riguarda la possibilità di creare un legame più saldo con i cittadini. I calenzanesi hanno bisogno di essere ascoltati e presi in considerazione anche nei problemi più piccoli. Non sempre la manutenzione e il decoro dei nostri giardini, delle nostre strutture e delle nostre strade è all’altezza della qualità che i cittadini si aspettano e le risposte, purtroppo molto spesso, tardano ad arrivare. Su questo punto vogliamo imprimere un salto di qualità. Crediamo che questa sia anche la leva per promuovere una  cultura del rispetto degli spazi pubblici in una città sicura perché vissuta dai cittadini“.

Perché i cittadini dovrebbero votarla?
Perché abbiamo la forza dei nostri valori ancorati alla Costituzione, la consapevolezza della storia di questo territorio, un’analisi seria dei problemi e delle criticità, una idea chiara delle priorità, un progetto per il futuro. E anche la forza, le competenze e la determinazione per realizzarlo, grazie alla comunità di persone che si è attivata. Perché possiamo ancora stupirci. E creare nuove possibilità, nuove strutture, nuovi punti di vista con cui vivere la nostra bella Calenzano. Perchè la nostra storia di buongoverno ci ha permesso di vivere oggi in un ‘borgo felice’’, ma questo non significa che possiamo adagiarci sui tecnicismi. Anzi, credo che oggi più che mai abbiamo bisogno di visioni politiche che ci aiutino a districarci in un mondo che cambia in fretta e che ha bisogno di rapide soluzioni. E abbiamo bisogno di comunità. Proprio nei giorni scorsi ho incontrato un gruppo di giovani ragazzi che avevano voglia di partecipare in maniera più concreta alla vita politica della nostra città. Ecco, questo possiamo essere per Calenzano: un motore di aggregazione e coesione di tutti, anche di chi la vita politica l’ha vissuta solo indirettamente, ma ha voglia di spendersi con passione ed energie per un bene comune“.

STEFANO NICCOLI

 

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