17 dicembre 1600 – Maria de’ Medici regina di Francia

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

17 dicembre 1600 – Maria de’ Medici regina di Francia

 Dopo il matrimonio per procura celebrato a Firenze il 5 ottobre 1660, le vere nozze fra il re di Francia Enrico IV e Maria de’ Medici si tennero il 17 dicembre nella cattedrale di Lione. Maria sfoggiò un abito di velluto bianco con un mantello color viola che, a sua insaputa, la rese prima tifosa all’estero di una squadra che sarebbe venuta. Come spesso accadeva a quei tempi, il matrimonio non fu particolarmente fortunato. Enrico IV aveva in Henriette d’Entragues la sua favorita, ma non si faceva mancare anche qualche altra scappatella. Il rapporto, così sfilacciato tra i coniugi reali, comunque non impedì alla coppia di avere sei figli. Forse sarebbero stati di più se nel 1610 il re non fosse stato assassinato da Francois Ravillac. Il primo figlio, Luigi divenne re di Francia, la seconda, Elisabetta regina di Spagna.

In Francia arrivarono, al seguito di Maria, molti fiorentini. Tra questi, Leonora Dori Galigai, dama di compagnia della Regina, e suo marito Concino Concini un nobile aretino poco amato a Firenze. La coppia sfruttò l’amicizia della Regina, nel frattempo divenuta reggente al trono, per acquisire titoli e ricchezze.

Concini nel 1610 comprò il marchesato di Ancre, nel 1611 ottenne il governo della Piccardia e, nel 1613, il titolo di maresciallo. In contemporanea, abusando del suo ruolo, si dedicò al commercio di cariche e onorificenze accumulando una grande ricchezza. Fu artefice della fortuna anche di altri toscani, ma si attirò l’odio della nobiltà francese.

I nodi vennero al pettine quando Luigi XIII raggiunse la maggiore età. Il 24 aprile 1617 Concini fu ucciso nel cortile del Louvre in seguito ad un complotto organizzato dal re e dal suo maestro di caccia ed eseguito dal capitano delle guardie reali, Nicolas de L’Hospital.

Tale era l’odio che Concini aveva suscitato nei confronti di tutti francesi che dopo alcuni giorni la tomba fu violata e il suo cadavere fatto a pezzi e bruciato. Non andò meglio alla moglie; accusata di stregoneria fu messa al rogo il successivo 8 luglio.

Tempi bui sopraggiunsero anche per la regina che, entrata in contrapposizione con il figlio, fu confinata nel castello di Blois. Riuscì a tornare a corte solo nel 1620 grazie ai buoni uffici del cardinale Richelieu. Ben presto però entrò in urto anche con quest’ultimo e nel 1630 perse ogni autorità e dovette lasciare definitivamente la corte francese. Morì nel 1642 a Colonia in un’abitazione del suo pittore preferito: Rubens.

Ai francesi, che non l’hanno mai amata, ha lasciato il Palazzo del Lussemburgo oggi sede del Senato. Da buona Medici non mancò di adornarlo con quadri che oggi si trovano in vari musei di Parigi. Tra questi il ciclo di ventiquattro dipinti di Rubens. Forse avrebbe meritato un ricordo migliore rispetto alla semplice fontana che si trova a pochi metri dallo stesso Palazzo del Lussemburgo.

DANIELE NICCOLI

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