6 giugno 1608 – Muore Bernardo Buontalenti

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

6 giugno 1608 – Muore Bernardo Buontalenti

Nel 1547 la collina sovrastante l’attuale via de’ Bardi franò, facendo crollare alcune case. Ci furono molte vittime, ma anche qualche superstite. Tra questi un ragazzino di undici anni, tale Bernardo Timante Buonacorsi, successivamente detto Buontalenti. Il ragazzo all’epoca aveva solo 16 anni e, a causa della catastrofe, rimase orfano. La leggenda vuole che il granduca Cosimo I, commosso dall’evento, abbia accolto il ragazzo nel suo palazzo e abbia provveduto al suo mantenimento e alla sua educazione. Bernardo si dimostrò molto dotato nel disegno e nelle costruzioni e, anni dopo, diventò il principale architetto del Granducato.

Per Francesco I, figlio di Cosimo, progettò la pianta della città di Livorno e costruì il palazzo di Bianca Cappello, amante e poi moglie del nuovo Granduca, il Casino di San Marco e la grotta di Boboli. Per lo stesso Francesco realizzò anche la villa di Pratolino con annesso parco delle meraviglie dedicato a Bianca Cappello. Per il terzo Granduca, Ferdinando I costruì invece il forte di Belvedere e la villa di Artimino, detta appunto la Ferdinanda. Qualche anno prima aveva realizzato anche la facciata barocca della chiesa di Santa Trìnità.

L’architettura non era l’unica occupazione del Buontalenti. Ancor giovane, per esempio, realizzò un gioco di fuochi artificiali che gli valse il nome di Bernardo delle Girandole. Fu anche Maestro di Cerimonia e, come tale, si occupò dei banchetti per gli ospiti di casa Medici. In occasione della visita dell’ambasciatore spagnolo, o, secondo altre testimonianze, in occasione del matrimonio di Maria dei Medici, Buontalenti pensò di proporre dei dolci freddi. Suo obiettivo, raggiunto, era quello di migliorare quelli già conosciuti e che Caterina de’Medici qualche anno prima aveva esportato in Francia facendo incazzare per l’invidia i cuochi francesi. L’innovazione del Buontalenti consistette nel gelare una miscela a base di latte, miele, tuorlo d’uovo e vino. Creò così la famosa crema fiorentina facendo rimanere di stucco gli ospiti.

Nel 1979 i gelatai fiorentini indissero un concorso in onore del loro grande predecessore. Se lo aggiudicò la gelateria Badiani presentando il “Buontalenti”, un gusto di gelato che si basava sugli ingredienti usati cinquecento anni prima.

Bernardo Buontalenti morì il 6 giugno 1608, ma rivive con noi tutte le volte che ci facciamo un cono con la sua gustosissima crema.

Il 25 maggio 2016 una voragine si è aperta sul lungarno Torrigiani, una zona di Firenze molto vicina a quella dove fu tratto in salvo il Buontalenti. Tubazione rotta o nuovo crollo della collina? Ancora non sappiamo. Speriamo almeno che dal disastro scaturisca un altro genio.

Daniele Niccoli

 

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