17 settembre 1906 – Lo sciopero dei contadini

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Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

17 settembre 1906 – Lo sciopero dei contadini

Le piogge rovinose dell’inverno a cavallo fra il 1906 e il 1907 provocarono danni ingenti ai raccolti e alle case coloniche determinando un peggiormaneto delle condizioni, già precarie, dei contadini della piana sestese. L’insufficienza degli aiuti governativi aumentò il malcontento di mezzadri e braccianti che fra il giugno e il luglio 1906 iniziarono uno stato di agitazione che culminò nella votazione di un ordine del giorno in cui si chiedeva sostanzialmente il miglioramento del contratto mezzadrile. L’amministrazione si propose come mediatrice fra le parti ma i proprietari terrieri rifiutarono la trattativa. Fu così che, in pieno periodo vendemmia, il 17 settembre 1906 i contadini di Sesto, appoggiati da ortolani, lattai e da gran parte della popolazione, decisero di incrociare le braccia.

Lo sciopero dei contadini a Sesto si fa grave. Si sono posti in sciopero anche i mezzadri di Brozzi e Calenzano. Squadre di vigilanza costringono con la violenza i contadini ad abbandonare il lavoro. Furono assaliti anche dai lattai, i quali dovettero tornare alle loro case con tutto il latte. Gli scioperanti avevano deliberato di impedire il transito di tutti i generi alimentari, tranne del pane e del vino. La cittadinanza è allarmatissima per questo stadio di assedio, ed è preoccupata per la mancanza di latte e di carne per i malati”. (Corriere della Sera 19 settembre 1906)

Immediata scattò l’azione repressiva delle forze dell’ordine che, prendendo a spunto l’invito fatto a un barrocciaio di partecipare allo sciopero, arrestò 28 manifestanti. La protesta si protrasse per sette giorni, ma la violenza delle forze di polizia, i processi per direttissima e l’invio dei soldati a vendemmiare al posto dei contadini, fiaccarano rapidamente la rivolta dei mezzadri con non ottennero risultati qualificanti.

E’ terminato oggi il processo contro ventotto coloni arrestati martedì a Sesto Fiorentino per attentato alla libertà di lavoro. Diciassette furono condannati ad un mese e tutti gli altri a quindici giorni di detenzione (La Stampa 23 settembre 1906)

Daniele Niccoli

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