18 ottobre 1972 – Inaugurazione della Coop di piazza Vittorio Veneto

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Coop di Piazza Vittorio Veneto
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Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

18 ottobre 1972 – Inaugurazione della Coop di piazza Vittorio Veneto

Il movimento cooperativistico sestese uscì molto provato dalla cattiva gestione fascista durante il ventennio e dai danni provocati dalla Guerra. Nonostante tutto, l’attività riprese con vigore nell’immediato dopoguerra anche grazie a scelte difficili ma coraggiose. Tra il 1945 e il 1946, non senza polemiche, le Cooperative di Consumo presenti sul territorio si fusero in un’unica entità. Alcune di loro per un breve periodo mantennero i propri punti vendita, ma il destino era ormai tracciato. Le vecchie Case del Popolo avrebbero perso, di lì a poco, le loro attività commerciali e la funzione di assistenza ai malati. Sarebbero rimaste le attività ricreative, culturali e politiche.

Sospensione di’ rricreativo… principia a avviare i’ culturale! Presento ai’ pubblico ‘ndispensabile i’ titolo e i’ tema di’ dibattito:
“Pole la donna permettisi di pareggiare co’ l’omo?”
NO! (Tratto dal film Berlinguer ti voglio bene)

Fu il primo passo di un cambiamento, lento ma inesorabile, che, pur giustificato dalle leggi del mercato, provocò amarezza e contrarietà in buona parte dei soci. La concorrenza dei supermercati impose, sul finire degli anni ’60, scelte ancor più drastiche. I vecchi spacci non reggevano il passo con i tempi e dovevano necessariamente essere rinnovati. Il nuovo orientamento del movimento cooperativistico fu espresso a chiare note dal presidente Edoardo Lastrucci in occasione del consiglio di amministrazione del 18 settembre 1968

Entro il 1970 dobbiamo abituarci all’idea che gli spacci tradizionali dovranno essere tutti eliminati senza considerare se la loro gestione è in perdita o meno, questo perché solo con grandi negozi avremo la possibilità di combattere la concorrenza dei Supermercati

Nel volgere di poco tempo i vertici della cooperazione sestese decisero che i vecchi locali della Casa del Popolo di Sesto all’angolo fra via Cavallotti e piazza Vittorio Veneto dovevano essere abbattuti per fare spazio aun nuovo e moderno supermercato. Una parte dello spazio della vecchia “Brasilena” fu ceduto per reperire i fondi necessari alla costruzione del nuovo negozio. La Cooperativa Muratori, che fu l’acquirente, costruì su quei terreni il palazzo che tutt’oggi ospita l’ufficio postale. Per tutto il periodo necessario alla costruzione del ‘Coppone’, lo spaccio fu spostato in piazza Ginori nei locali dove adesso si trova la Libreria Rinascita.

La decisione di abbattere la vecchia Casa del Popolo provocò l’amarezza dei consociati che giustamente videro in quell’evento la fine di un’epoca: il simbolo di lotte, passioni e conquiste sociali stava per essere abbattuto per far posto a una bottega. Grande ma pur sempre solo una bottega.
Il nuovo spazio commerciale, ideato dall’architetto Edoardo Detti, fu inaugurato il 18 ottobre 1972. Da un punto di vista commerciale fu un successo. Da un punto di vista architettonico e politico rimangono tuttora seri dubbi. Quel grande negozio rivestito di marmo era troppo freddo per non far pensare a una lapide.

Se a Sesto “Pizzetto” (il sindaco Bietoletti) venisse per caso a fare una visita a quell’obbrobrio di palazzaccio che ha sostituito la vecchia storica sede gli piglierebbe un colpo secco e morirebbe di nuovo (Giulio Cerreti)

I vertici della Coop, convinti dell’ineluttabilità del passo, naturalmente erano di tutt’altro avviso:

A Sesto abbiamo realizzato una grande bellissima opera, il Supermercato Coop. Inaugurato il 18 ottobre 1872. Alla manifestazione ha partecipato tanta gente ed entusiasta per il bellissimo e fornito ambiente. L’inizio delle vendite il giorno successivo è stato veramente imponente, come pure i giorni che ne sono seguiti. La classe operaia ha realizzato e portato avanti quella grande opera che i nostri antenati iniziarono tanti anni fa. E questo deve renderci contenti e sempre più attaccati alle nostre Associazioni

Dieci anni dopo, esattamente il 18 giugno 1982 all’interno dell’edificio della Coop di piazza Vittorio Veneto si sviluppò un incendio che provocò ingenti danni. Lo stesso giorno in piazza doveva iniziare la Festa dell’Unità, ma, per motivi di ordine pubblico fu sospesa. Nei suoi ricordi Lola Mazzanti, esponente del P.C.I. sestese e della Unione Donne Italiane, quantificò anche i danni:

alle ore 17, 15 si è sviluppato un incendio alla Coop. Danno per 700 milioni

Daniele Niccoli

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