Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)
Sesto giorno per giorno
25 luglio 1943 – Stasera niente di nuovo
La mattina del 25 luglio 1943 i giornali riportavano, timidamente, la difficile situazione della guerra sul fronte siciliano (Corriere della Sera) oppure (La Stampa) si scagliavano contro il presidente americano Roosvelt per il drammatico bombardamento del quartiere di San Lorenzo a Roma avvenuto pochi giorni prima. Sembrava, insomma, una ‘normale’ calda domenica di guerra.
A Sesto, come in gran parte del Paese, nonostante il giorno di festa non c’era molta voglia di divertirsi, ma qualcuno, con il fresco, non rinunciò alla serata al cinema all’aperto. All’arena dei Solerti (secondo altre testimonianze al giardino della villa De Pons) veniva proiettato “Stasera niente di nuovo”, film di successo con Alida Valli e Carlo Ninchi. Titolo poco profetico visto quello che era successo nel pomeriggio.
Reduce dal Gran Consiglio del Fascismo che aveva votato l’ordine del giorno proposto da Dino Grandi, Benito Mussolini aveva incontrato Vittorio Emanuele III intorno alle 17. Il re, nel disperato tentativo di salvare la monarchia, aveva deciso di sacrificare quel Duce cui aveva spianato la strada vent’anni prima e così Mussolini fu destituito dalla carica di Capo del Governo e arrestato dal capitano dei carabinieri Giovanni Frignani.
L’opinione pubblica fu messa al corrente di una parte dei fatti solo in tarda serata.
Alle 22 e 45 la radio interruppe le trasmissioni per inoltrare il seguente comunicato:
Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del governo, Primo Ministro, Segretario di Stato di Sua Eccellenza il Cavaliere Benito Mussolini, ed ha nominato Capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato, il Cavaliere, Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio.
A Sesto i primi a manifestare meraviglia, stupore e gioia per l’accaduto furono proprio i cittadini che si erano recati al cinema. Per l’esultanza di tutta, o quasi, la città si dovette aspettare il giono successivo. I sestesi, dopo venti lunghi anni, finalmente riassaporavano il gusto della libertà.
Cattolici, socialisti e comunisti approfittarono immediatamente della situazione per organizzare un un movimentto antifascista interpartitico. Ben presto lo avrebbero trasformato in Comitato di Liberazione.
Tanto di nuovo, quindi, quella sera del 25 luglio 1943 anche se nessuno era, allora, in grado di capire la portata di quei cambiamenti.
Fu una stagione breve. Soltanto due mesi dopo i tedeschi invasero l’Italia portando sofferenze, dolori e lutti. Per uscire dalle tenebre in cui il fascismo aveva condotto gli italiani sarebbero stati necessari ancora molti sacrifici.
Daniele Niccoli