27 ottobre 1954 – Marziani a Sesto

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Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore dei libri Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino – I giorni della nostra storia

Fatti e date che caratterizzano la storia e la cronaca della città di Sesto con la speranza che ci possano aiutare a conoscere la nostra semenza e a intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

27 ottobre 1954 – Marziani a Sesto

Poco prima delle 14 del 27 ottobre 1954 materiale bianco filamentoso iniziò improvvisamente a cadere nelle strade di Sesto. Fosse stata neve sarebbe stata assai in anticipo. Ma non lo era.

Quando quella specie di ragnatela fu analizzata dal prof. Giovanni Canneri, direttore dell’Istituto di Chimica Analitica all’Università di Firenze, risultò composta da boro, silicio, calcio e magnesio. Un mistero.

Alcuni testimoni intuirono anche la presenza di oggetti volanti sulle loro teste, che si trattasse di Ufo? Di sicuro quella strana precipitazione, come succede per le piogge, proseguì il suo cammino verso sud est e dello stesso fenomeno furono testimoni i turisti in piazza del Duomo a Firenze e gli sportivi che si erano recati allo stadio per assistere alla partita amichevole tra Fiorentina e Pistoiese. Qui la precipitazione fu così eclatante che l’arbitro fu costretto a sospendere la partita per circa dieci minuti.

Rimane il mistero. Cos’è successo quel 27 ottobre. L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un’esercitazione con aerei militari nell’atto di disperdere nell’aria un materiale usato come contromisura nei confronti dei radar nemici. Si chiamava Chaff ed era stato progettato negli anni’30. Niente Ufo quindi? Chissà. Un sestese sostenne di averne visti anche qualche mese prima.

Ecco il suo racconto così com’è riportato sul sito Centro Ricerche Prato:

 

“Verso le 10,30-11,00 del mattino nel periodo estivo, sarà stato Giugno o Luglio. Abitavamo a Colonnata, sopra Sesto Fiorentino, io ero un ragazzo di 14/15 anni e avevo una gattina nera che, per farla giocare, gli legavo del lesso ad un filo, così mi veniva sempre dietro. Ricordo quel giorno, mi ero allontanato circa 150 metri da casa mia in località detta Camporella, la gattina l’avevo sempre dietro, ed ero arrivato ad un cancello di ferro largo e alto semiaperto; era una giornata calda. Sono entrato dentro a questo cancello e, in un viottolo contornato da loppi non molto alti, fatti circa 50/60 metri, ho visto, sotto un loppino, un oggetto a forma di uovo, alto quasi quanto il loppino, di circa due metri e appoggiato a quest’ albero. Aveva un’apertura su un lato con una specie di gradinata. Lì vicino ho visto tre persone vestite con una tuta che copriva di poco gli stivali, con un giubbotto tipo all’americana piuttosto aderente, il tutto di colore grigio. Ma quello che mi è rimasto più impresso è stato il viso, uguale al nostro, ma con quei “mascelloni” di tipo tedesco, più asciutto, non come il nostro che è un viso più rotondo. La statura poteva essere di circa 1,85. Quando ho visto queste persone non mi sono impressionato perché sembrava che stessero aspettando qualcuno ed erano a circa a 15 metri da me. Arrivato a due metri da loro, mi sono sentito bloccare, non potevo ne parlare ne altro, riuscivo a vedere e basta. Ho sentito un forte rumore e alzato gli occhi al cielo ho visto due aeroplani che giravano lì sopra.
Erano aerei da guerra che venivano da Monte Morello provenienti dal campo di aviazione e che giravano in continuazione avanti e indietro. Allo stesso tempo ho visto, ma molto più in alto nel cielo, un disco volante che sarà stato 40/50 metri di diametro, un bestione grandissimo e 60/70 dischi, uguali a quello lì a terra e quindi più piccoli, fermi al di sotto di quell’oggetto grande. E intanto gli aerei giravano, giravano, come se cercassero qualcosa. Mentre sono sempre bloccato di lassù, dal cielo, sono scese tre o quattro persone con un mezzo simile a un monopattino, erano vestite tutti uguali, da uno di questi è sceso un tizio che sembrava essere il capo, scende dal mezzo, mi guarda, io non potevo fare nulla perché ero bloccato, mi scende accanto e va verso quei tizi che erano fermi presso l’oggetto a terra e ci parla. Poi, non so come, mi sono ritrovato su quello strano mezzo, insieme a quello che doveva essere il capo, lui dietro e io davanti, ed abbiamo cominciato a salire ed avvicinarsi verso quel grosso disco volante. Attraverso una grossa botola rotonda, che si è aperta, siamo entrati all’interno. Dentro a questo disco c’era un qualcosa di circolare, circa due metri di diametro, con una marea di luci che si accendevano e si spengevano e un rumore molto soffuso. Ci saranno state una ventina di persone a controllare questo coso e queste luci che giravano dentro ad alta velocità. E io vedevo tutto ma non capivo, ero un ragazzo, e non riuscivo a muovermi. Purtroppo non mi ricordo altro. So solo di essere disceso di nuovo a terra, sempre con la stessa persona e lo stesso mezzo, di aver visto ripartire l’oggetto più piccolo, che era appoggiato al loppio e, in quel momento, di essermi come risvegliato e aver potuto di nuovo muovermi. Quando sono arrivato a casa non potevo dire a nessuno di questa esperienza, l’avevo qui nella mente, l’avevo vissuta ma non potevo parlare. Assolutamente non potevo dire nulla!! Ero come inibito, come condizionato!! Solo dopo molto tempo sono riuscito a raccontare quanto mi era successo.”  

Daniele Niccoli

 

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