29 novembre 1894 – Inaugurazione del Caffè Gambrinus-Halle

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

29 novembre 1894 – Inaugurazione del Caffè Gambrinus-Halle

Giacomo Roster fu uno dei principali collaboratori dell’architetto Giuseppe Poggi durante i lavori per Firenze Capitale. Le sue qualità di architetto trovarono testimonianza in due edifici amati da più generazioni di fiorentini: il tepidarium nel giardino dell’orticultura e il Gambrinus-Halle, l’elegante caffè fiorentino di piazza Vittorio Emanuele II intitolato al leggendario inventore della birra.

L’inaugurazione del locale, ben presto passato sotto la gestione della Società Toscana Anonima C. Paszkowski, avvenne il 29 novembre 1894. Il Gambrinus si componeva di due locali molto ampi e di un attico che poteva accogliere i clienti d’estate. L’accesso al locale era regolamentato. Gli uomini, per esempio, anche solo per una consumazione al banco, dovevano indossare giacca e cravatta. Forse proprio per questo tipo di frequentazione ricercata, nel 1919 il locale fu oggetto di un attentato in cui rimasero ferite alcune persone.

Due anni più tardi il caffè-concerto fu acquistato dall’imprenditore Vittorio Furlan che sfruttò molto dello spazio a disposizione per creare un’immensa sala cinematografica in grado di contenere più di milleottocento persone e in grado di contrastare per eleganza anche il nascente cinema Savoia (poi Odeon).

Dopo il devastante incendio del 1950, il locale fu completamente ricostruito e sul versante di via del Campidoglio una parte di esso fu adibita a sala biliardo in cui per molti anni si è esibito e allenato Marcello Lotti, in arte lo Scuro, nove volte campione italiano di stecca e famoso per un colpo magistrale detto anche ottavina reale. All’inizio degli anni ’80 Marcello Lotti interpretò se stesso in due film di Francesco Nuti. Erano da poco passati tempi de “Lo Spaccone” e il regista pratese volle fare un elogio alla tradizione italiana per il biliardo

Ma chi è Paul Newman? A me mi fa ‘na sega Paul Newman (Francesco Nuti)

Dopo la chiusura estiva del 2007 il bar e il cinema, incapaci di vincere la concorrenza delle multisala, non riaprirono i battenti lasciando, come sempre succede in questi casi, un velo di nostalgia.

La volea gioca’ a i’ biliardo
s’andò a ‘i Grambrinus Halle
la mi toccò le palle
la mi fece scomparir
Teresina un ti ci porto più
un ti ci porto più, un ti ci porto più
Teresina un ti ci porto più
quanto è ver che c’è Gesù (Riccardo Marasco)

DANIELE NICCOLI

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