Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)
Sesto giorno per giorno
3 maggio 1977 – Ricordi di Valdirose
“Mamma in do gl’enno i giornali che ho comprato ieri?”
“Guarda su i’ bracciolo di’ canapè, mi sembra d’avelli appoggiati lì. Vedi che un’ siano cascati, semmai stramuta il divano e pìgliali”
Eccoli finalmente. Sono andato a comprarli ieri da Luciano in vetta alle Fornaci. Icché leggo prima? Alan Ford o il Ciao 2001? Intanto piglio la seggiola e mi metto fuori. Oggi si sta bene a i’ sole. Magari piglio anche i’ mangiadischi e sento un po’ di musica.
Sì ho deciso leggo prima il Ciao. Questo mese c’è un articolo sul tour dei Pink Floyd. Si dicono meraviglie di questo gruppo, ma per la verità non sono mai riuscito ad ascoltarli a parte qualche breve spezzone proprio ieri sera durante la trasmissione Odeon di Rai Due. A leggere Ciao 2001 il mondo della musica rock appare luminoso e dannato. Concerti, raduni, luci, musiche psichedeliche ma anche droga. Tanta droga.
Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix sono morti di overdose. Non li ho mai ascoltati eppure fanno già parte del mio immaginario. E d’immaginazione bisogna averne proprio tanta per capire, seduto su una seggiola in Valdirose, il significato delle parole di Bob Dylan quando canta ‘The Times They are Changin’ .
Ieri a scuola abbiamo tenuto un’assemblea. Dopo le contestazioni a Luciano Lama all’università di Roma ormai in ogni scuola si organizzano sit-in e scioperi. Noi del liceo di Sesto non siamo da meno, ma siamo veramente consapevoli delle nostre rimostranze?
Non lo so. A volte mi sento nel giusto, altre mi sembra che tutto sia un tentativo di scimmiottare il film Fragole e sangue o il raduno di Woodstock. Quasi che cantare Give Peace a Chance di John Lennon ci rendesse allo stesso tempo pacifisti e rivoluzionari di professione. Devo essere sincero sono un po’ confuso. Qui ancora c’è chi, trent’anni fa, la guerra l’ha fatta davvero. Ci sono estremisti rossi e neri che sparano e uccidono. E poi c’è chi gioca a fare l’indiano Metropolitano. Leggere Ciao 2001 mi aiuta a capire, ma risposte definitive non ne trovo. È dura crescere. Forse è meglio se leggo Alan Ford.
“Mamma dove sono i dischi?”
“Nel sottoscala”
Bene. Fammi dare un’occhiata. Sì, anche oggi Erba di casa mia di Massimo Ranieri. Per la rivolta c’è tempo
La rivoluzione?
Oggi no,
domani forse,
ma dopodomani sicuramente. (Giorgio Gaber)