3 marzo 1809 – La granduchessa francese

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

3 marzo 1809 – La granduchessa francese

All’inizio del XIX secolo Firenze fu occupata dalle truppe napoleoniche e il granduca Ferdinando III fu costretto a rinunciare alla Toscana, ceduta a Ludovico di Borbone, principe ereditario del Ducato di Parma. Ebbe così inizio il breve periodo del Regno di Etruria che durò fino al 1808, anno in cui la Toscana, divisa nei tre dipartimenti dell’Arno, del Mediterraneo e dell’Ombrone, entrò formalmente a far parte dell’Impero francese.

Il 3 marzo 1809 il governo fu affidato ad Elisa Bonaparte che si avvalse del titolo onorifico di granduchessa Toscana. Elisa era sorella dell’imperatore e moglie del capitano Felice Baciocchi.

Durante il suo governo Firenze fu sottoposta ad una nuova e curiosa numerazione delle case. Il numero 1 fu assegnato al Palazzo dei Priori per poi proseguire in maniera progressiva fino al numero 8025 che si trovava in via Mozza.

Il periodo napoleonico è ricordato, tra le altre cose, per il gran numero di opere d’arte trafugate e trasferite in Francia. I fiorentini si lamentarono spesso dell’operato del governo francese, ma i tempi erano difficili ed era necessario rimanere nei ristretti limiti del lecito. In mancanza di altre possibilità si faceva ricorso al tradizionale spirito pungente degli abitanti della città del fiore. E’ il caso dell’inaugurazione del monumento funebre dedicato a Vittorio Alfieri morto proprio a Firenze nel 1803. L’opera di Antonio Canova rappresentava la Patria come una donna rattristata per la morte del creatore della tragedia italiana, ma i fiorentini, pensando alla razzia di opere d’arte che si stava perpetrando, così ebbero a commentare:

Questa volta Canova l’hai sbagliata
tu l’hai fatta vestita ed è spogliata

A Firenze ha vissuto gli ultimi mesi della sua vita anche un’altra sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte. A differenza di Elisa e di Carolina, Paolina non si curò mai troppo della carriera politica. Era più attratta dalla libertà e dai piaceri della vita. Dotata di una bellezza non comune, volle che ne rimanesse traccia facendosi immortalare da Antonio Canova nella Venere vincitrice. La sua irrequietezza e il suo anticonformismo la condussero ad avventure galanti con molti uomini e alla separazione, sancita dalla Sacra Ruota, dal marito, il Principe Camillo Borghese che, comunque l’accolse di nuovo nella sua casa di Firenze quando ormai gli ardori e la bellezza erano svaniti. Morì il 9 giugno 1825 a villa Fabbricotti, forse a causa di una malattia tropicale contratta anni prima durante una missione del marito a Santo Domingo.

L’unica Bonaparte che preferiva l’amore al potere
e lo faceva con tutti,
qualche volta anche con il marito   (Indro Montanelli)

 
DANIELE NICCOLI

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1 COMMENTO

  1. Questo articolo mi piace. Sono una Guida turistica di Firenze. Saluti.
    Gian Piero

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