Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)
Sesto giorno per giorno
8 ottobre 1978 – Eutanasia di un amore a Sesto
Una macchina si ferma al semaforo. Un attimo e ne scende una ragazza alta, bella. Tiene la testa bassa, i suoi gesti non sono sicuri, qualcosa le rattrappisce il passo. Tuttavia si allontana in fretta, va verso la fermata dell’autobus
Questa la con cui frase inizia il romanzo che si sarebbe aggiudicato il Premio Bancarella del 1977 e che illustra la prima scena del film che ne fu tratto e che uscì nelle sale l’8 ottobre dell’anno successivo. La ragazza non è così alta, ma è indiscutibilmente bella. Proprio come poteva esserlo l’Ornella Muti della fine degli anni’70.
Il semaforo è quello di via del Campo Sportivo a Sesto Fiorentino in prossimità del vecchio albergo “Trieste”. La fermata cui si fa riferimento è invece il capolinea del 28 (ancora rigorosamente verde) in piazza Bagnolet. E’ proprio lì che il protagonista maschile, interpretato da Tony Musante, “recupera” la bella Sena (Ornella Muti) nel tentativo di ridare vigore a un amore viceversa destinato a una morte neanche troppo dolce.
Scrissi la mia storia, ma anche la storia degli altri. La sofferenza dell’essere lasciati e di lasciare. Gli amori, all’inizio e alla fine, si assomigliano tutti
La scena è un omaggio che l’autore del libro, Giorgio Saviane, ha voluto fare alla città che lo ha ospitato. Per lungo tempo infatti il noto scrittore ha abitato villa il Poggio sopra Querceto.
Grazie a lui in quei giorni abbiamo avuto per le strade di Sesto anche il regista Enrico Maria Salerno reduce dal successo di Anonimo Veneziano ma, indiscutibilmente per noi ragazzi la star era una sola: Ornella
Daniele Niccoli