Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
9 gennaio 1689 – Si sposa il Gran Principe
Destinato a succedere al padre Cosimo III, Ferdinando de Medici sposò, anche per volere di Luigi XIV, zio della madre, Violante di Baviera. Il matrimonio assicurava al Granducato, oltre che la benevolenza dei sovrani di Francia, l’alleanza con uno dei più importanti stati della Germania. Il contratto di matrimonio fu firmato il 24 maggio 1668, ma la cerimonia, come usava all’epoca, fu celebrata a Firenze solo il 9 gennaio 1689. Violante aveva sedici anni e conquistò rapidamente l’affetto del suocero anche perché bigotta almeno quanto lui. Viceversa Ferdinando, amante della vita e degli eccessi, mantenne verso di lei un atteggiamento molto distaccato. Più che dalle donne e dal matrimonio, che non produsse figli, Ferdinando era attratto dalle arti e da altro.
la donna, la donna, la donna… o l’omo? (Berlinguer ti voglio bene)
Fu l’ultimo grande mecenate e collezionista della casata dei Medici. Si circondò di artisti fiorentini come Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani, ma portò a Firenze anche esponenti di altre scuole. Stimò in particolare la scuola veneta di pittura che aveva fra i suoi massimi esponenti Nicolò Cassana e Sebastiano Ricci cui fece affrescare alcune stanze di Palazzo Pitti e della Villa di Poggio a Caiano. S’interessò anche di musica e teatro. Si adoperò per la ristrutturazione del Teatro della Pergola ma fu la villa di Pratolino a diventare il luogo privilegiato per le rappresentazioni. Tra i suoi musicisti preferiti vi fu Alessandro Scarlatti che compose almeno cinque opere per l’erede al trono.
A partire dal 1689 fu a servizio del Medici anche Bartolomeo Cristofori, un abile costruttore di strumenti musicali che il principe aveva conosciuto durante uno dei suoi viaggi a Venezia. A Firenze il Cristofori approfondì gli studi sulla meccanica dei clavicembali che, ormai, non soddisfacevano più le esigenze della musica contemporanea. Sostituì il meccanismo a salterelli con quello dei martelletti che, dopo aver colpito la corda, rimbalzavano permettendo alla corda stessa di vibrare liberamente. In questa maniera si garantiva, rispetto al clavicembalo, una maggiore gradazione delle sonorità e per questo il nuovo strumento fu chiamato gravicembalo col piano e col forte ed è, a tutti gli effetti, il precursore del moderno pianoforte.
Un altro viaggio a Venezia, intorno alla metà degli anni ’90, e il suo atteggiamento libertino, regalarono a Ferdinando la sifilide. Aveva allora soltanto 33 anni, ma la sua vita era segnata. Sopravvisse, tra indicibili sofferenze e un’infermità assoluta di quattro anni, fino al 1613. Non abbastanza per diventare Granduca. Lo spessore culturale e intellettuale gli fece però guadagnare il titolo di Gran Principe.
Daniele Niccoli