31 ottobre 1737 – Il patto di famiglia

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Cappelle medicee 1
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

31 ottobre 1737 – Il patto di famiglia

Alla morte di Cosimo III, il potere sarebbe dovuto passare al figlio Ferdinando che però durante un soggiorno a Venezia contrasse la sifilide che lo condusse prima alla demenza e poi a una prematura scomparsa. Divenne allora erede al trono Gian Gastone, fino a quel momento completamente trascurato dal padre e addirittura abbandonato dalla madre Margherita Luisa d’Orleans, tornata definitivamente a Parigi quando Gian Gastone aveva solo quattro anni. Il prossimo granduca, nonostante l’omosessualità dichiarata, si sposò nel 1697 con Anna Maria Francesca di Sassonia una nobildonna tedesca grassa e volgare che non seguiì il vizioso marito a Firenze. La coppia non ebbe eredi e, alla morte di Gian Gastone, la casata dei Medici si estinse aprendo un grave problema di successione.

Gl’ha ragione quel bischero, pipala di più la tu’ moglie (I lauerati)

Le grandi potenze decisero che il granducato di Toscana sarebbe passato nelle mani di Francesco Stefano di Lorena. L’arduo compito di traghettare il Granducato di Toscana da un governo mediceo a uno straniero toccò ad Anna Maria Luisa sorella di Gian Gastone cui era sopravvissuta. Anna Maria Luisa, molto più nota come Elettrice Palatina in quanto vedova dell’Elettore Palatino, Giovanni Carlo Guglielmo I, stipulò, il 31 Ottobre 1737 una convenzione con il nuovo granduca. L’articolo terzo di questa convenzione, meglio nota come Patto di Famiglia, prevedeva la cessione di tutti i tesori di proprietà della famiglia Medici al nuovo granduca, ma alla condizione che questi beni rimanessero vincolati per sempre alla città di Firenze.

Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose…della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri

Anna Maria Luisa non poteva trovare modo migliore per riscattare gli anni di cattivo governo del padre Cosimo III e l’inutile dissolutezza di Gian Gastone. Con un inaspettato colpo di reni la famiglia Medici trovò, grazie a lei, il modo di trasmettere all’intera umanità la memoria di un mecenatismo che non trova eguali e nessuna parte del mondo. Anna Maria Luisa se ne andò da questo mondo il 17 febbraio 1743. Tutti gli anni in questa data in Palazzo Vecchio avviene la sua commemorazione seguita da un corteo storico che si snoda da Piazza della Signoria alla Cappella dei Principi della Basilica di San Lorenzo.

Daniele Niccoli

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