“Su via Vingone sono state spese troppe parole e pochi fatti“. E’ con queste parole che si è concluso l’intervento di Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia, che durante l’ultimo consiglio comunale ha presentato una specifica interrogazione all’assessore Lorenzo Loiero del Comune di Campi Bisenzio.
“Via Vingone, la strada che dall’Indicatore porta fino a Poggio a Caiano – ha precisato Gandola – è stata nei mesi scorsi purtroppo nuovamente teatro di un incidente mortale che ha visto due persone perdere la vita. Sono decenni che i residenti e la politica chiedono un intervento di riqualificazione e di completa messa in sicurezza e per questo, raccogliendo il grido di allarme dei cittadini, Forza Italia ha presentato una doppia interrogazione presso il Comune di Campi Bisenzio e presso la Città Metropolitana di Firenze. In attesa della risposta da Metrocittà, l’assessore Loiero ha precisato che si tratta di una strada particolare che divide a metà il Comune di Campi e quello di Signa la cui competenza sulla gestione è della Città Metropolitana. L’assessore ha informato che recentemente c’è stato un incontro con l’amministrazione di Signa e che ancora ad oggi deve essere avviato il confronto con la città metropolitana e con il nuovo consigliere delegato alla mobilità. Nel corso degli anni, ha proseguito, il Comune di Campi ha effettuato una serie di migliorie, due progetti emersi dal percorso partecipato sul bilancio hanno infatti riguardato quella zona. Per questo, nei prossimi mesi saranno realizzati gli attraversamenti pedonali luminosi, per un importo di 40.000 euro, su Via Pistoiese–Vingone e sarà implementata l’illuminazione pubblica nell’intersezione tra Via Fra Guittone e Via del Maggino provvedendo alla tombatura del fosso presente sul lato di Campi. Già nelle settimane scorse, peraltro, in seguito alla realizzazione delle nuove residenze, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, si è provveduto a tombare una parte del fosso. Tuttavia per risolvere definitivamente le questioni della scarsa sicurezza stradale sarà necessario l’intervento della Città metropolitana”.
Non soddisfatto della risposta si è dichiarato Gandola che nei giorni scorsi si è recato ad effettuare un nuovo sopralluogo insieme a Maddalena Biancu, responsabile azzurra di Sant’Angelo a Lecore: “Occorre accelerare maggiormente i tempi. Negli ultimi dieci anni la cittadinanza ha denunciato, in ogni sede, la pericolosità del tratto di strada anche con una petizione sottoscritta da più di 600 residenti appartenenti al comitato “Sicurezza per Via Vingone”, ma pochissimo è cambiato. Nel tempo si sono tenuti anche presidi e flash mob ma da anni permangono gli stessi problemi: i marciapiedi risultano assenti e la velocità delle autovetture è quasi sempre superiore ai limiti previsti. Con i lavori relativi ai Mondiali di ciclismo del 2013 – ricorda Gandola – si è verificato un aumento della pericolosità della strada per l’installazione di un guard rail che ha, di fatto, ristretto ulteriormente la carreggiata. Il punto è che la careggiata è troppo stretta e per questo occorre procedere alla tombatura completa di tutti i fossi laterali così da prevedere un aumento di spazio per la carreggiata e rendere possibile la realizzazione di un idoneo marciapiede. Anche dopo il doppio incidente mortale si sono continuate a perdere settimane preziose. Occorre accelerare subito ed adoperarsi davvero per consentire che venga studiato e realizzato dalla città metropolitana il tanto atteso intervento di globale messa in sicurezza di tutto il tratto stradale, realizzando idonei marciapiedi prevedendo così come richiedono gli stessi residenti invano da troppi anni”.