Accordo Italia-Libia: i lager che facciamo finta di non vedere

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editoriale
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Molti Comuni italiani, tra cui Sesto Fiorentino, hanno conferito la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Altri, come Campi Bisenzio, si apprestano a farlo.

Un gesto politico di cui ci sentiamo orgogliosi.

Intanto però, da domenica 2 febbraio, il memorandum Italia-Libia, firmato nel 2017, è stato prorogato automaticamente alle stesse condizioni per altri tre anni. Con questo atto viene rinnovata la collaborazione con la Guardia Costiera libica ripetutamente accusata dalle agenzie Onu di traffico e detenzione di esseri umani.

Un’operazione di cui non ci sentiamo per niente orgogliosi.

Da una parte un monito a non dimenticare, dall’altra un evidente tentativo di far finta di niente.

Sappiamo bene quale violenza viene praticata nei lager libici, ma l’accordo è stato rinnovato e potrebbe rimanere valido ancora per tre lunghi anni. Tante promesse da parte di tutti. Da chi lo ha firmato, da chi lo ha mantenuto e da chi non ha fatto niente per cambiarlo.

Forse, per motivi diversi, tutti noi ci crediamo assolti, ma, come diceva De Andrè, invece siamo scandalosamente coinvolti.

Daniele Niccoli

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