Gianni Baudo ha deciso di lasciare Campi Progressista e di non sostenere più l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Emiliano Fossi, definita inadeguata dall’ex capogruppo della lista civica di maggioranza.
I commenti non si sono fatti attendere. Lorenzo Galletti e Andrea Stefanini, capigruppo rispettivamente del Pd Campi e di “Emiliano Fossi Sindaco”, hanno sottolineato la confusione presente nelle parole di Gianni Baudo. Che, dal canto suo, replica così:
“Leggendo la dichiarazione delle liste di maggioranza sono ancor più convito che la mia decisione sia quella giusta, anche se presa in un momento difficile per la comunità. Dopo le dichiarazioni rilasciate dai gruppi consigliari di maggioranza emerge sempre più la mancanza di un dialogo chiaro e costruttivo.
Quando si parla di tradimento elettorale mi viene da dire che il primo ad aver tradito gli elettori sia stato il Sindaco nel comporre la giunta, lasciando volutamente Campi Progressista senza un’adeguata rappresentanza, quindi lasciando quel 4% di elettori che auspicavano di essere rappresentati nel miglior modo possibile. Egli ha più volte affermato, negli incontri avuti con la lista, che se la lista avesse avuto il consigliere avrebbe avuto anche l’adeguata rappresentanza in giunta, visto anche lo spessore politico
Di alcuni candidati all’interno di essa. Ma per il gioco delle poltrone che oggi la politica ci ha abituato, ci troviamo in giunta esponenti di partito con dubbie competenze che sono anche verificabili dal sito del comune e che non vivono neanche a Campi Bisenzio quindi come possono realmente percepire le necessità quotidiane della cittadinanza? Nonostante il chiaro tradimento del Sindaco, io per rispetto dell’elettorato che ha scelto di dare fiducia a Campi progressista, che si trovava in una coalizione di maggioranza, ho scelto di restare nei banchi della maggioranza credendo che fosse stato possibile dare un contributo attivo e importante. Anche in contrasto con alcuni componenti del gruppo che volevano uscire da questa maggioranza già al primo consiglio comunale.
Parlano di confusione delle mie parole degli ultimi incontri, penso di essermi espresso molto chiaramente di quali erano i problemi più evidenti per Campi, ma come sempre hanno deciso di ignorare le mie parole. Non più tardi di una settimana fa ho segnalato più volte situazioni di pericolo per questa emergenza sanitaria come “aggregazione di persone nei giardini pubblici” al Sindaco, ma come sempre d’altronde non sono stati presi in considerazione.
Rispondendo alla questione delle riunioni di approfondimento collettivo nei mesi ho chiesto più volte se potessero essere posticipate negli orari da loro organizzati per problemi lavorativi ma come sempre ho ricevuto risposte negative. Oggi mi sento di poter dire che era cosa ponderata il non posticipare per escludermi dagli incontri. “Caro sindaco io lavoro, come tutte le persone normali e se per lei è un difetto lavorare me ne farò una ragione”. Chi decide di spendersi per la comunità, come afferma la maggioranza, cerca i modi e i tempi di farlo rispettando le esigenze di tutti i componenti della squadra. Nei mesi passati ho provato più volte a confrontarmi con assessori e vari consiglieri per esporre verbalmente alcune mie idee ma come sopra già detto le mie parole non sono state prese in considerazione.
Per chi mi conosce personalmente sa benissimo che ho scelto di candidarmi per un affetto e un riconoscimento alla comunità campigiana e dare il mio contributo con le mie idee e capacità che ho sempre dimostrato in questi anni con i fatti e non con grandi belle parole, idee che sistematicamente il sindaco e la maggioranza hanno scelto di ignorare. Quindi quando vengo accusato di non aver dato un contributo reale per la mia città mi sembra una cosa surreale.
Per correttezza dei fatti, non ho creato certamente un partito e non ho la superbia di credere di poterlo fare, ma ho scelto di andare nel gruppo misto per rispetto della mia dignità intellettuale”.