Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
6 febbraio 1985 – Inaugurazione del Palazzetto dello Sport
In seguito alla disastrosa alluvione del 4 novembre 1966 il giornalista de La Nazione nonché ex campione di pallanuoto, Giordano Goggioli, propose, con una lettera al presidente del CIO, Avery Brundage, Firenze come sede delle Olimpiadi del 1976. L’iniziativa fu subito sposata anche dal sindaco Piero Bargellini. Il 13 marzo 1967 il consiglio comunale di Firenze approvò all’unanimità la candidatura alle Olimpiadi del 1976 e la risposta di Brundage alimentò le illusioni degli sportivi toscani:
Tutti nel mondo amano Firenze: E io vedrei con tutto il cuore le Olimpiadi in quella città perché essa ne sarebbe la sede naturale, riporterebbe i Giochi al loro spirito originale, quello dell’epoca d’oro dell’antica Grecia
Purtroppo le ripetute crisi di governo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta e il rimpallo di responsabilità con il CONI guidato da Giulio Onesti fecero definitivamente decadere la candidatura di Firenze e le Olimpiadi alla fine furono assegnate a Montreal. A Firenze però, sulle ali di un ingiustificato entusiasmo, il Comune aveva affidato l’incarico della costruzione della piscina coperta agli architetti Alberto Paoli e Francesco Trezzi. Prima del definitivo no del CONI e dell’interruzione dei lavori si arrivò alla costruzione di un grande complesso di cemento armato con tanto di piscina e piattaforma a grezzo. Curiosamente il cantiere abbandonato rappresentò l’ambientazione di una delle scene più famose del film Amici miei, quella del spartizione del bottino con il Righi.
Fermatevi Righi, ormai siete legato con noi a filo doppio
Non ci costringete ad eliminarvi. Altolà.
Soltanto nel 1977 la Giunta guidata da Elio Gabbuggiani (assessore allo sport Alberto Amorosi) decise di investire nel gigante di cemento abbandonato e di trasformarlo in palazzetto dello sport. Nel nostro Paese le Giunte cambiano spesso mentre i lavori pubblici durano più del dovuto. Per questo a inaugurare la nuova struttura, il 6 febbraio 1985, fu la Giunta, di colore politico diverso, guidata dal sindaco Lando Conti, ma la scelta di costruire il Palasport risultò azzeccata.
Da allora l’impianto ha ospitato eventi sportivi, anche di carattere internazionale, concerti, congressi politici e altri tipi di kermesse. Dal 2004 il Palasport ha assunto il nome di Nelson Mandela Forum affinché fosse chiaro il suo ruolo come punto d’incontro globale e multiculturale. Il 17 novembre 2010, all’ingresso del Mandela Forum è stato inaugurato il grande murale realizzato dalla pittrice sudafricana Esther Mahalangu.
DANIELE NICCOLI
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