Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
24 aprile 1285 – Un ospedale per Firenze
Folco Portinari fu uno dei tanti cittadini di Firenze che mediante l’esercizio dell’attività bancaria riuscì a costruirsi una solida fortuna nella seconda metà del Duecento. Come tutti i banchieri dell’epoca, giunto in età avanzata, iniziò a temere di essersi macchiato del peccato dell’usura e di essere quindi destinato all’inferno. Decise così di investire una parte dei suoi proventi in opere di bene per mitigare le colpe.
Su suggerimento della governante, Monna Tessa, acquistò un terreno fuori porta Albertinelli dai fratelli Lippo e Tura di Guido di Benincasa con l’intento di costruirvi un ospedale. L’atto notarile relativo all’acquisto risale al 24 aprile 1285. La leggenda vuole che proprio in quell’ospedale nel 1510 sia stato curato un pellegrino tedesco che, grazie a quell’intervento, riuscì a continuare il viaggio per Roma dove rimase profondamente disgustato dal degrado morale in cui versava la Chiesa Romana. Quel pellegrino era Martin Lutero che, tornato in Germania, diede inizio alla riforma protestante.
Oggi l’Ospedale di Santa Maria Nuova è il più antico tra quelli attivi a Firenze e ospita anche importanti opere d’arte di Lorenzo Ghiberti, Giovanni della Robbia e Andrea del Castagno.
Folco Porinari oltre alla realizzazione del nosocomio ebbe anche un altro grande merito: mettere al mondo quella Beatrice che così splendidamente ispirò il Sommo Poeta.
Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare (Dante Alighieri)
Di lei si sa che fu data in sposa giovanissima al banchiere, Simone de’ Bardi. E’ possibile che sia morta di parto. La tomba di Beatrice si trova ufficialmente nella Chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi, luogo di culto a breve distanza dalle case dei Portinari e degli Alighieri, ma è probabile che Beatrice, essendo sposata, sia stata invece sepolta nella tomba di famiglia del marito in Santa Croce.
La chiesa di Santa Maria de’Cerchi è famosa anche come sede della Venerabile Compagnia dei Quochi, dedicata a San Pasquale Baylon, patrono universale dei cuochi e inventore dello zabaione, la cui ricetta consigliava alle donne insoddisfatte delle prestazioni del marito. Sono ancora tante quelle che invocano il suo intervento:
San Pasquale Baylonne
protettore delle donne,
fammi trovare marito
bianco rosso e colorito,
come te, tale e quale
o glorioso San Pasquale
Daniele Niccoli
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