Quercioli (SBC): “Preoccupati per come Governo intende utilizzare i fondi del Recovery”

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L’associazione per Sesto Bene Comune di Sesto Fiorentino composta da cittadini, di diversa età ed estrazione sociale, (ma tutti accomunati da una grande preoccupazione) è fortemente preoccupata per come il Governo italiano intende utilizzare i fondi del Recovery Plan. 

Considera grave la decisione di dedicare quegli stanziamenti quasi esclusivamente per la realizzazione di grandi opere e di infrastrutture, che andranno ad impattare in modo radicale sul territorio e sulla loro vita, senza alcun coinvolgimento della popolazione e in assenza di dibattito pubblico (obbligatorio secondo i Regolamenti normalmente in vigore in caso di infrastrutture invasive), aggirando o rendendo di scarso valore, attraverso normative e Decreti di semplificazione, il controllo degli Organi preposti a vigilare, come Sovrintendenze e Corte dei Conti.

Ritiene che

– investire nella tutela dei Parchi, delle aree verdi, delle coste, dei fiumi e dei laghi, della biodiversità, non deprima o rallenti la crescita economica ma costituisca al contrario l’occasione per dare slancio ad una vera “economia verde”;

– una reale transizione ecologica non possa comunque passare in modo esclusivo o quasi attraverso scelte economicistiche;

– rispettare il dibattito pubblico, la trasparenza e rigorose norme di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini non sia uno sterile arroccamento su posizioni immobiliste, non sia di intralcio, ma sia invece del tutto funzionale per un Paese che voglia coinvolgere i propri cittadini in una ripresa e crescita economica realmente sostenibile.

Denuncia come 

al di là di generici proclami sulla cosiddetta “transizione ecologica” si assista nelle dichiarazioni e negli atti messi in campo dal Ministro Cingolani e dal Governo tutto:

– all’anacronistica riproposta di opere devastanti per l’ambiente e nocive per la salute o la sicurezza, come “termovalorizzatori”, trivelle e “mini” reattori nucleari a fissione;

– ad una pericolosa deriva di semplificazioni e deroghe alle norme per la realizzazione di grandi opere e di infrastrutture;

– all’investimento di somme irrisorie nella tutela della biodiversità, dei Parchi, delle aree verdi, delle coste, dei fiumi e dei laghi, che costituiscono un fondamentale patrimonio del nostro Paese, rispetto a quelle destinate a grandi opere ed infrastrutture di cui non si è discussa la necessità, che richiedono al contrario somme considerevoli per la realizzazione e rischiano di compromettere in modo grave l’ambiente.

Chiede pertanto

– che la realizzazione di grandi opere e di infrastrutture avvenga solo a seguito di dibattito pubblico (come già stabilito per Legge in caso di infrastrutture invasive) e in totale trasparenza;

– che non si aggirino o si rendano ininfluenti, con il pretesto della “semplificazione” e velocizzazione, le modalità di autorizzazione e controllo stabilite dalle vigenti Norme di Legge e Regolamenti attuativi, in merito alle grandi opere e alle infrastrutture;

– che si destini alla tutela di Parchi, aree verdi, fiumi, laghi, dell’ambiente naturale e della biodiversità, una significativa parte dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e degli stanziamenti governativi, in modo da procedere realmente verso l’attuazione dell’economia sostenibile, attraverso una corretta transizione ecologica.

Maurizio Quercioli – Associazione per Sesto Bene Comune

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