3 giugno 1877 – Il passaggio sotto l’Arno

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Pescaia di San Niccolò
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

3 giugno 1877 – Il passaggio sotto l’Arno

Nel 1317 il partito guelfo, in onore del suo paladino, il re Roberto d’Angiò, decise di costruire un ponte all’estrema periferia est della città. Si sarebbe dovuto chiamare ponte Reale, ma non fu mai costruito. In compenso si pensò alla sua protezione costruendo sui due versanti dell’Arno due torri fortificate, mentre il passaggio di imbarcazioni nemiche era già impedito da una pescaia.

La torre sulla riva destra ospitò per un po’ di tempo l’officina della Zecca dove venivano coniati i fiorini. La produzione delle monete era piuttosto complicata e richiedeva l’uso di apparecchiature guidate da ingranaggi a loro volta mossi dal flusso dell’acqua. Per questo le officine dovevano essere a un livello sufficientemente basso e vicino all’acqua. Gli scantinati della Torre, con la Pescaia che sollevava l’acqua facevano proprio al caso.

Torre della Zecca
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Dall’altra parte dell’Arno la torre di San Niccolò in realtà era una delle porte della città che, a differenza di tutte le altre, non fu mai scapitozzata (ribassata) e ha conservato l’altezza originaria. Intorno alla torre si trovavano i mulini che sfruttavano la forza dell’acqua, in caduta dalla pescaia, per attivare i loro ingranaggi. Con le trasformazioni ottocentesche per Firenze Capitale i mulini furono demoliti e al loro posto sorse la Fabbrica dell’Acqua, tre grandi capannoni in cui si trovavano le macchine a vapore, e poi i motori diesel, che fornivano la spinta necessaria a distribuire l’acqua dai depositi dell’Anconella al resto della città.

Porta San Niccolò
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Nel 1875 la pescaia di San Niccolò subì alcuni interventi di consolidamento anche perché attraverso di essa doveva passare una grande tubatura in grado di garantire l’approvvigionamento idrico anche all’altra parte della città. Accanto alla tubatura fu realizzata anche una galleria di filtraggio che divenne un vero e proprio percorso subacqueo.

Fu inaugurata il 3 giugno 1877 quando, esattamente 4616 fiorentini, decisero di pagare il biglietto di 25 centesimi per provare l’ebbrezza di un passaggio così insolito. Pare che la galleria sia stata usata dai partigiani durante i difficili giorni dell’agosto 1944. Di sicuro, dopo il passaggio della guerra, alcuni ragazzi ebbero il coraggio di percorrere tutto il cunicolo che dal Fosso di Gamberaia, dal viale dei Colli, arriva prima in San Niccolò e poi, attraverso la galleria di filtraggio, fino alla torre della Zecca. Trovarono anche un cadavere con i pantaloni della milizia fascista.

Negli anni ’50, con la demolizione della Fabbrica dell’Acqua, la galleria è andata nel dimenticatoio e si è allagata a causa delle infiltrazioni. Nel 2010, l’allora sindaco Matteo Renzi, effettuò un sopralluogo per capire se, l’idea del presidente del Consiglio Comunale, Eugenio Giani, di aprire al pubblico i sotterranei della Zecca e la galleria di filtraggio, fosse praticabile. Per ora, di quell’iniziativa rimangono solo le foto del neo premier con gli sciantillì gialli e la camicia bianca, ma non disperiamo.

Daniele Niccoli

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